Vita da cani a Pratola Peligna

In alcuni comuni dell’entroterra aquilano, come Pratola Peligna, il fenomeno del vagantismo canino e del conseguente randagismo, dipendente dalla crescita demografica incontrollata, è trattato dalle istituzioni competenti puntualmente e non in modo organizzata. Così esordiscono, in sostanza, le animaliste del centro Abruzzo. I volontari di diverse Associazioni aquilane desiderano rompere il muro della disorganizzazione per porre fine alla questione. La Sindaca di Pratola Peligna Antonella Di Nino non ci sta e dice la sua.

Scontro di vedute tra la Sindaca Antonella Di Nino e le Associazioni animaliste

Nelle realtà comunali in cui il randagismo può effettivamente considerarsi controllato, la strategia di governo che ha ottenuto il relativo risultato di contenimento demografico è stata quella di utilizzare la preziosa risorsa dell’ associazionismo dei volontari animalisti, sia nelle competenze acquisite sul campo sia nel monitoraggio dei cani vaganti, soprattutto le femmine che ad Avezzano, Trasacco e L’Aquila e dintorni ha consentito di tamponare prima le emergenze e poi agire con interventi programmati.

Le volontarie degli amici a quattro zampe, raggiunte telefonicamente, denunciano che i cani “Quando detenuti nei canili rifugio, occorre assicurare che l’assenza di libertà non corrisponda delle privazioni etologiche“. I canili rifugio, spesso privati, sono i luoghi in cui i Comuni demandano la detenzione dei propri cani rinvenuti e vaganti. Le strutture di “detenzione” sono definite, sempre dalle volontarie, come delle sorti di carceri.

Nel 2023, quando il Comune di Pratola ha sciolto la convenzione con il canile di Tufillo, si è creato il problema dei circa 50 cani che il comune di Pratola Peligna aveva affidato nella struttura molisana. Secondo le volontarie, “i cani non sono stati mai sponsorizzati dal Comune per l’adozione, per un motivo che pensiamo sia facile immaginare. Mancanza di attenzione, mancanza di associazioni animaliste agevolate e supportate a frequentare il canile, interessi economici“. Le animaliste sottolineano che i cani di Pratola Peligna, come di altri Comuni sono stati adottatI dalle associazioni abruzzesi e affidati di conseguenza a nuove famiglie .

L’associazionismo animale continua a descrivere come in quel di Pratola Peligna la situazione si rende particolarmente complessa proprio per l’elevato numero di cagne fertili evitanti, fobiche o inselvatichite, per cui si è sempre in emergenza cucciolate. Le animaliste evidenziano che “Da agosto grazie alla disponibilità di altre associazioni abbiamo salvato dalla morte in strada 12 cuccioli. Speravamo che a fronte di un piccolo ma significativo risultato il Comune validasse la nostra richiesta di diventare custodi detentori ( una associazione può essere designata dal Comune come detentore di un cane di proprietà dello stesso) a titolo gratuito per le casse comunali […]. Il risultato è stato un rifiuto cavilloso […]”.

La Sindaca del Comune pratolano non ci sta e respinge al mittente le accuse di non affrontare adeguatamente la questione del randagismo. La Di Nino sostiene che “Il 2 dicembre 2024, in seguito di una precedente comunicazione di ottobre 2024, risollecitava l’Associazione all’invio della polizza assicurativa (come previsto dalla legge e dall’articolo 24 del loro statuto) in corso di validità e soprattutto l’iscrizione al RUNTS come ex lege regionale 47/2013. La situazione cani è sotto controllo nel territorio comunale, ad oggi il numero dei cani in canile, stando ai dati ufficiali del 31 dicembre 2024, è pari a 10“.

La Prima cittadina dichiara anche che “con le volontarie abbiamo organizzato vari incontri in Comune, alla presenza del dirigente ASL Ernesto Zuffata (competente in materia), il quale in modo preciso e puntuale ha spiegato le procedure normative da seguire per affidare i cani. Attualmente, non è legalmente possibile affidare gli animali a chi non ha i requisiti dell’iscrizione al RUNTS. Per alcuni e alcune seguire le norme è un rifiuto cavilloso, invece per un’istruzione come il Comune è un presupposto di legge. L’Amministrazione comunale ha la volontà politica di affidare i cani alle Associazioni che rispettino i requisiti documentali obbligatori previsti dalla legge

Botta e risposta di fuoco tra le animaliste e il Comune di Pratola Peligna. La vicenda, di sicuro, non finisce qui. Ne vedremo Delle belle.

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