Il Comune di Sulmona (AQ) è silente sull’accesso civico generalizzato, richiesto da me il 15 ottobre 2023, finalizzato ad acquisire i documenti riguardanti la vicenda ambigua della villa privata in costruzione a Sulmona in via Tratturo. Ad oggi l’Amministrazione comunale, scaduti i 30 giorni ex lege per rispondere, non ha evaso la richiesta di trasparenza.
Il Comune di Sulmona non si apre alle richieste dei cittadini
Il 15 ottobre ho scritto e protocollato, al Comune di Sulmona, l’accesso civico generalizzato avente sulla Villa privata in via Tratturo, ovvero: “la baracca preesistente e al successivo condono, nonché quelli prodotti dal comune di Sulmona, o comunque in possesso del Comune, che chiariscano a quale uso era adibita la suddetta baracca e che hanno consentito la successiva trasformazione della stessa baracca in edificio residenziale. La struttura è finanziata con fondi pubblici, in quanto accede ai benefici del 110 per cento, ed è situata in un’area che è classificata come “parco urbano e territoriale”.
L’edificio di via Tratturo è costruito su un’area che il piano regolatore della città di Sulmona classifica come “parco urbano e territoriale”. La norma del Piano Regolatore stabilisce che ”in tali zone gli interventi, di esclusivo carattere pubblico, hanno come fine la assoluta salvaguardia e la valorizzazione ambientale, ecologica, naturalistica del patrimonio esistente” (approfondimento qui).
Il proverbio diffuso tra gli antichi romani “Errare è umano, ma perseverare è diabolico” si adatta perfettamente alla macchina burocratica del comune di Sulmona. Il 13 settembre 2023 Mario Pizzola, dei Comitati cittadini per l’ambiente, presentano un accesso civico generalizzato all’Ente. Di risposta, il Comune ha respinto l’accesso civico dell’Ambientalista con motivazioni giuridicamente anacronistiche. Pizzola, il 25 settembre 2023 ha redatto e presentato agli uffici sulmonesi un altro accesso agli atti sempre sulla questione dell’edificio in costruzione in via Tratturo. Anche questa volta, il Comune, la richiesta di trasparenza è bocciata in barba alla trasparenza amministrativa.
Ritornando all’accesso civico del 15 ottobre, l’Amministrazione del Comune di Sulmona violando l’art. 5, c. 7 del D.lgs. 33/2013 non ha dato riscontro alla richiesta di trasparenza. Ergo: sono trascorsi i 30 giorni ex lege. Il Comune guidato da Di piero sta violando la normativa del Freedom of Information Act.
Il Riesame per “spezzare” il silenzio amministrativo di Sulmona
Di conseguenza, il 16 ottobre ho chiesto, tramite lo strumento del Riesame, al Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza del Comune di Sulmona di pronunciarsi entro 20 giorni dalla presentazione del ricorso per ottenere il rilascio di dati, documenti e informazioni sulla Villa privata.

In caso di ulteriore silenzio o di atto di diniego da parte dell’Ente sulmonese, presenterò ricorso al Difensore civico della Regione Abruzzo per ripristinare la trasparenza. Trasparenza spesso trascurata in quel di Sulmona, si pensi anche alla vicenda del bando mensa che ha scaturito l’attuale crisi amministrativa (approfondimento qui).
Il Sindaco Gianfranco Di Piero avrebbe potuto assicurare la trasparenza amministrativa, in tempi più celeri, attraverso gli strumenti giuridici previsti dall’art. 50 TUEL. Tale norma conferisce al Sindaco il potere di “sovrintendere al funzionamento dei servizi e degli uffici e all’esecuzione degli atti.“ In altre parole, il Sindaco avrebbe dovuto “bussare” agli uffici amministrativi e farsi rilasciare gli atti. La situazione di opacità amministrativa lascia l’amaro in bocca alla cittadinanza che, nonostante tutto, immagina ancora possibile la trasformazione del Comune di Sulmona in una casa di vetro.