Valle Peligna: biblioteche con strumenti medievali

Palazzo Portoghesi, sede storica APC inagibile.

Studente universitario al suo compagno di studi: <<Oggi pomeriggio andiamo a studiare all’APC di Sulmona?>>. Il compagno prontamente risponde: <<Mi dispiace resto a casa, per studiare anatomia ho bisogno di PC e la biblioteca regionale ne è priva. Inoltre, gli orari sono risicati e oggi pomeriggio è chiusa>>.

La conversazione immaginaria tra i due studenti universitari peligni non è dentro una realtà distopica, ma è il frutto di politiche regionali che ormai da tempo hanno abbandonato le infrastrutture della cultura presenti in Valle Peligna. L’APC di Sulmona relegata nella sede INPS, in attesa che vengano elargiti fondi pubblici per sistemare la sede storica di Palazzo Portoghesi, vive una situazione di totale precarietà. Inoltre, la biblioteca fornisce agli utenti strumenti di supporto allo studio arcaici.

Il 23 giugno 2023 il Dirigente del Dipartimento Risorse Servizio Informatica e Statistica, Dr. Luciano Cacoccia, in risposta alle note inviate da me e dal Difensore civico abruzzese per richiedere il potenziamento dell’APC di Sulmona, ha risposto: “si comunica che nella seduta dello scorso aprile della V Commissione del Consiglio regionale, è stata approvata la risoluzione che impegna il Presidente della Regione ed il Governo regionale all’attivazione di una infrastruttura Wi-Fi a servizio delle biblioteche regionali. Per la realizzazione di tale infrastruttura è stato incaricato il Servizio Informatico regionale che ha già avviato la fase realizzativa del progetto che, allo stato attuale, risulta essere finanziato solo per 12 mesi. Si tiene a precisare che il Dipartimento Sviluppo economico – Turismo competente in materia, dovrà quindi adoperarsi per reperire le risorse necessarie per il prosieguo del servizio.

Dalla nota del Dirigente Cacoccia si denotano le azioni precarie poste in essere dalla Politica regionale a favore della cultura. Il progetto relativo ad assicurare la connettività a internet è finanziato esclusivamente 12 mesi. Trascorsi i 12 mesi, se la discrezionalità della politica regionale deciderà di dirottare i fondi regionali altrove e non al potenziamento dell’APC, gli studenti e le studentesse della Valle Peligna ricadranno nel medioevo culturale. Le biblioteche dislocate sul territorio italiano forniscono tablet e pc con la relativa connessione agli studenti, aperture quasi h24 o addirittura h24, sale ristoro e tanti altri confort. In molti casi, le biblioteche diventano anche la sede di lavoro per lavoratori e lavoratrici che possono usufruire del crescente smart working.

Malauguratamente, l’APC di Sulmona non offre i servizi presenti nelle biblioteche attrattive e funzionanti. Tale situazione si ripercuote negativamente sugli studenti universitari e sui lavoratori 2.0. I primi, scelgono di partire per studiare in città che offrano servizi dignitosi. I secondi, mancando strutture al passo con i tempi, non si stabiliscono in Valle Peligna per espletare le loro mansioni smart.

Eppure, i cittadini della Valle Peligna hanno eletto due Consigliere regionali: Marianna Scoccia e Antonietta La Porta. La Scoccia abile nel reperire contributi pubblici per eventi ludici (Approfondimento: https://marcoalberico.it/sample-video-post/). La Porta, dal profilo istituzionale abbastanza silente.

D’altronde le campagne elettorali regionali, ormai vicine, si pubblicizzano meglio destinando fondi pubblici alla Biblioteca regionale o al Cartellone estivo? A voi la risposta.

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  1. Pingback:APC SULMONA: FIASCO DELLA SCOCCIA E LA PORTA - Casa di vetro

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