Il 28 gennaio una pratolana romni sarà al Quirinale per la sesta volta consecutiva. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha invitato l’attivista Giulia Di Rocco alla celebrazione del “Giorno della Memoria“. La donna rappresenta un elemento di arricchimento socio-culturale per la comunità di Pratola Peligna.
La pratolana Di Rocco ricorda incessantemente lo sterminio dell’etnia rom
Il nonno della Di Rocco fu internato insieme a tutta la sua famiglia nei campi di concentramento tra la Puglia e la Basilicata, precisamente in quel di Rapolla. Gli internati rom nei capi nazi-fascisti furono all’incirca 500.000. L’avo era il primo figlio della famiglia e all’epoca dei fatti aveva 5 anni. Giulia Di Rocco prosegue l’azione di sensibilizzazione e divulgazione, iniziata dal suo antenato, delle sofferenze patite dal popolo rom.

La fondatrice di “Mistipè“ (primo partito rom europeo) è l’unica donna romni abruzzese ad aver partecipato al viaggio della memoria, come delegata, organizzato dal Ministero delle Pari Opportunità. La Di Rocco, nella sua vesta di delegata, ha deposto materialmente la corona in memoria delle vittime dell’olocausto.

L’attivista italiana riveste diverse cariche in enti italiani e europei e da non molto è Presidente della commissione inclusione della Provincia di Teramo. Il Suo compito è quello di tutelare tutte le minoranze attraverso, ad esempio, proposte e progetti rivolti agli enti comunali. Una risorsa come la Di Rocco avrebbe avuto ed ha tutte le carte in regola per ricoprire un ruolo istituzionale nella Provincia dell’Aquila, ma, ahinoi, nessuno è profeta è in patria.
Altra battaglia portata avanti dall’attivista pratolana riguarda la presenza Rom maschile nelle file partigiane della Brigata Majella. La Sindaca di Pratola Peligna, l’Avvocata Antonella Di Nino, è stata contattata più volte dalla Di Rocco con il fine sia di inserire i martiri di etnia rom nella lista dei caduti nella lotta di liberazione dal fascismo, sia di organizzare un rito di ricordo dei combattenti con la presenza di un rappresentante della comunità rom. Ad oggi, quest’ultima richiesta ancora non è concretizzata
Il lavoro storico-politico portato avanti dalla Di Rocco non deve andare perso ma dovrebbe trovare un luogo dove fiorire. Il comune di Pratola Peligna potrebbe ergere un monumento ai caduti rom dell’olocausto. Non parliamo di un qualcosa di irrealizzabile, il comune di Lanciano possiede, grazie anche al lavoro della Di Rocco, il monumento al Samudaripen dei Rom e Sinti.