Un populismo gesuita su Cogesa

Ieri, 17 giugno, presso la sede dell’Arta Abruzzo, in quel di Pescara, si è tenuto l’incontro riguardante il problema della discarica Cogesa e le sue possibili correlazioni con l’aumento di ospedalizzazione legate a patologie oncologiche. Le soluzioni partorite dal tavolo sono screening tumorali alla popolazione, laboratorio mobile Arta e una campagna di sensibilizzazione. Il tutto condito dall’ipocrisia di una fazione politica sulla gestione Cogesa.

Prima eliminano la compensazione economica sulla discarica Cogesa e poi corrono ai “ripari”

Al Tavolo regionale hanno partecipato l’Assessora Verí , il Sindaco Di Piero e il Vice Sindaco Berardi, la Consigliera regionale Marianna Scoccia, la Consigliera regionale Mariassunta Rossi, i vertici dell’Arta, i vertici della sanità regionale.

La nota congiunta della nuova alleanza Scoccia-Rossi (approfondimento qui) recita: “Ringraziamo l’Assessore #Verì che ha immediatamente accolto la richiesta del tavolo di lavoro da noi fortemente voluto. Un ringraziamento va anche all’ISS e ai funzionari dell’Arta per l’ottimo lavoro svolto“.

E poi continuano: “Quando si parla di questione così delicate che toccano il cuore di molti di noi, è doveroso fare una indagine rigorosa“. E qui è necessario portare alla luce le tante ipocrisie sulla gestione Cogesa.

I cuori di molti sono stati toccati anche quando la governance Cogesa, indicata in questi ultimi 5 anni dai civici e da Fratelli di Italia, con in testa il comune aquilano, ha prodotto un azzeramento dei fondi di riserva della Società dei rifiuti nostrana e una situazione, come certificato dai bilanci, con perdite consolidate negli anni (approfondimento qui). 

I cuori delle persone di Pacentro e Sulmona sono stati toccati quando sempre la maggioranza assembleare Cogesa civicodestra ha votato per l’eliminazione del ristoro economico annuale ai comuni di Pacentro e Sulmona per la discarica di Noce Mattei.

In altre parole, chi ha goduto dell’impianto della discarica di Noce Mattei a costi che non hanno permesso marginalità, anzi ASM ha conferito un rifiuto indifferenziato per oltre il 50% oltre che un intasamento della discarica con gli onerosi costi di post chiusura della stessa. Oltre il danno la beffa

Anche il Comune di Prezza, guidato dalla civica Marianna Scoccia, nonostante conferisce l’immondizia dei prezzani nella discarica Cogesa, ha votato per l’eliminazione (dicendo sì al bilancio della Società) del ristoro ai Comuni dove ricade l’impianto.

Passando all’argomento danno erariale, la Corte dei Conti, nelle conclusioni della Delibera, evidenzia le gravi criticità “sia attinenti alla gestione della società che all’esercizio del controllo da parte delle amministrazioni pubbliche socie, con possibili ricadute anche sull’ affidamento dei servizi alla società“ (approfondimento qui).

Insomma, chiudere la stalla quando son fuggiti i buoi è poco utile. Chi ha deciso di restare ad abitare in Valle Peligna, in particolar modo i giovani, desiderano una politica improntata ai principi di prevenzione e precauzione ambientale.

Stop alle politiche ex post, è “inutile” scovare pazienti oncologici (nel senso è preferibile non farli ammalare), alcune malattie causate da agenti inquinanti andrebbe prevenite con politiche improntate sulla salute e non sui cosiddetti giochi di potere. Le Società pubbliche dovrebbero essere guidate da esperti e non da Consigli Di Amministrazione dettati dalle vicinanze politiche.

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