Sulmona: Ramunno e il fantasma del turismo futuro

Sulmona come il romanzo di Charles Dickens Canto di Natale. Il fantasma del turismo futuro desidera mostrare all’assessore, con delega alla Cultura, Andrea Ramunno l’oscuro destino che lo attende se non cambierà gli annunci in pompa magna foraggiati dai soldi pubblici. L’assessore del Comune di Sulmona ha “apparecchiato” la partecipazione alla Fondazione ITS attraverso un contributo pubblico di 5.000 €. Soldi elargiti con troppa sufficienza, dato che non andranno ad aumentare le presenze turistiche in quel di Sulmona. Vediamo perché.

Ramunno, nonostante la smentita della Fondazione ITS, sostiene che ci sono già documenti attestanti la nascita dei corsi turistici a Sulmona

Il giovane assessore alla Cultura dichiara in una nota che “il consiglio comunale ha approvato all’unanimità l’adesione del Comune di Sulmona alla Fondazione per l’ITS Turismo e Cultura. Si tratta di un risultato importante che vedrà la nascita in città di percorsi formativi post diploma dedicati a chi sceglierà in futuro di intraprendere professioni nel settore turistico e culturale“.

La Fondazione ITS smentisce la narrazione dell’assessore Ramunno così: Abbiamo un percorso già iniziato, un’attività da portare avanti e una governance importante sul territorio, che deve agire e convivere in modo sinergico e il più possibile a vantaggio degli studenti da preparare per il comparto turistico di tutto l’Abruzzo”. In altre parole, Sulmona non è nei piani della Fondazione ITS per ospitare una sede (approfondimento qui).

Contattato telefonicamente, Ramunno per ora non desidera dichiara nulla e che aspetta la deliberazione dell’assemblea della Fondazione, perché, a detta sua, “ci sono già documenti“. Quest’ultimi, logicamente, dovrebbero attestare futuri corsi turistici a Sulmona. Insomma, stando alle parole dell’Assessore, la partita non è ancora chiusa.

Ad oggi, restando sui fatti, resta la frenata della Fondazione ITS e una gestione politica superficiale dei soldi comunali. Con 5.000 € si metterebbe in piedi un’aula studio (come il progetto, trascurato dal Comune, da dedicare a Carlo Tresca) in carne e ossa, visto la carenza di luoghi di studio in città. Ahinoi, gli organi di governo di Sulmona preferiscono i fantasmi alle solide realtà.

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