Negli ultimi giorni, il candidato sindaco centerdestra di Sulmona, Luca Tirabassi, ha avanzato l’idea che votare il centrodestra alle elezioni comunali sia essenziale per mantenere una filiera istituzionale coerente con il governo nazionale e la Regione Abruzzo, anch’essi di centrodestra. Tuttavia, questa tesi si fonda su un presupposto fallace che ignora il reale bisogno di discontinuità politica per il bene della nostra città.
Il paradosso della coerenza istituzionale del centrodestra di Sulmona
Tirabassi sostiene, in sostanza, che una continuità politica a tutti i livelli istituzionali garantirebbe sinergia ed efficienza. In realtà, questa logica trascura le specifiche esigenze dei sulmonesi, che necessitano di un approccio nuovo e innovativo, capace di rompere con le dinamiche disfunzionali che hanno caratterizzato l’attuale assetto politico.
Un modello basato esclusivamente sulla continuità di schieramenti non è in grado di risolvere le criticità quotidiane della comunita ovidiana. La fiducia riposta nel governo nazionale, come proposto da candidato del centrodestra, appare infondata.
La gestione della politica migratoria, con difficoltà evidenti (come nel caso della situazione in Albania) ha messo in luce decisioni che non rispondono alle esigenze dei cittadini. Continuare a immaginare e sostenere una linea istituzionale in questo ambito risulta, pertanto, controproducente.
Parallelamente, il governo regionale ha optato per un aumento dell’IRPEF, aggravando il carico fiscale per molti cittadini e mettendo in crisi il tessuto economico locale. Questa politica fiscale, lungi dall’essere una strategia di sviluppo, evidenzia quanto sia urgente disconnettersi da un modello che non ha saputo garantire benefici concreti per Sulmona.
Il paradosso dell’ospedale di primo livello di Sulmona
Un ulteriore esempio di retorica fuorviante riguarda l’affermazione di Tirabassi secondo cui a “Sulmona abbiamo l’ospedale di primo livello grazie al centrodestra”. Sebbene l’ospedale possa vantare tale classificazione, questo titolo non si traduce automaticamente in servizi celeri e di qualità. Basti pensare alle liste d’attesa bibliche e alla carenza di assistenza psicologica, che mettono in luce una realtà ben diversa: l’ospedale, per quanto ben strutturato dall’esterno, assomiglia a una scatola bella ma vuota, incapace di garantire un servizio efficiente ai cittadini.
Ancora, il deterioramento del civismo, esemplificato dal caso di Marianna Scoccia e dalla società Cogesa, attualmente sull’orlo del collasso a seguito di una governance inefficace, ribadisce l’urgenza di una revisione dell’attuale assetto politico. La continuità con i partiti di centrodestra appare più una prassi abituale che una strategia capace di generare risultati tangibili per la comunità.
In definitiva, l’argomentazione di Tirabassi, che sostiene come votare il centrodestra a ogni livello istituzionale garantirebbe risultati positivi, si smentisce alla luce dei fatti concreti: un governo nazionale che non ha saputo gestire adeguatamente la politica migratoria, un governo regionale che ha aumentato il carico fiscale e, paradossalmente, un ospedale di “primo livello” che non riesce a fornire servizi efficienti. Sulmona ha bisogno di cambiare rotta, interrompendo i legami con un modello politico che ha dimostrato di non funzionare, per scegliere un percorso orientato al rinnovamento e al benessere dei cittadini.
Giacomo Faggioni
Vogliono cambiare tutto il casino che hanno combinato loro…ma si propongono loro stessi al cambiamento… è follia…pura follia…ci hanno presi per deficienti…