SULMONA: MANCATA TRASPARENZA APRE LA CRISI

Mense di Sulmona

Teresa Nannarone, consigliera del Comune di Sulmona, aveva denunciato la mancata trasparenza, e anche l’applicazione dell’art. 69 del Regio decreto 827/1924, al bando mense da 3.500.000 €. Come da norma, l’aggiundicazione all’unico concorrente è possibile soltanto nel caso in cui l’amministrazione preveda tale possibilità nel bando di gara.

Il caso politico

L’esposto della Consigliera sulmonese ha comportato l’annullamento in autotutela del bando di gara. I ritardi del servizio mensa, che hanno patito gli alunni e le relative famiglie della Città di Sulmona, dipendono da tutto ciò. Ad oggi, dopo una recente determina del Comune di Sulmona, la EP e la Coselp Srl hanno risposto al nuovo bando e garantiranno fino a gennaio il servizio delle mense scolastiche di Sulmona.

Altra questione non digerita dall’Avvocatessa Nannarone riguarda proprio l’affidamento della gara alle società attualmente “vincitrici” del bando. La EP e la Coselp Srl sono parte dell’Ati, facente capo al Socio dello studio commerciale del consigliere PD Mimmo Di Benedetto. Fino a prova contraria, tale aggiudicazione, è a norma di legge.

L’Amministrazione comunale avrebbe potuto garantire maggiore trasparenza? Probabilmente, la Nannarone, da sempre incline alle lotte legalitarie, avrebbe preferito che lo studio commerciale del Consigliere democratico non partecipasse. Di Benedetto, a sua volta, sostiene di non aver interferito con il bando di gara.

Sul servizio mense non è mancata tanto la legalità, ma l’opportunità politica da parte dell’Amministrazione Di Piero. Prima di pubblicare il bando di un servizio così oneroso, ricordiamo la cifra di 3.500.000 €, il Sindaco avrebbe potuto acquisire chiarimenti dal consigliere Di Benedetto. La scelta del Sindaco è stata anche una leggerezza politica, la c.d. goccia che ha fatto traboccare il vaso alla Nannarone.

Capricci politici o mancata trasparenza?

Il Sindaco Di Piero ha dichiarato che “Siamo di fronte una crisi amministrativa perché il venire meno del voto dell’ex capogruppo di Sulmona Libera e Forte non consente di avere i numeri per considerarci ancora maggioranza”. Ad oggi, non c’è una maggioranza, è crisi politica.

La crisi amministrativa è interpretata in modo diverso dal consigliere comunale Angelo D’Aloiso. Il pentastellato sostiene che la “Crisi è scoppiata per vendette personali”. L’unica certezza è che il tempo, essendo galantuomo, ci fornirà la verità sulla crisi politico-amministrativa di Sulmona.

Nello stesso tempo, è innegabile che gli Amministratori peligni vedano la trasparenza amministrativa come una palla al piede. Basti ricordare il non rispetto degli obblighi di pubblicità da parte dei comuni di Pratola Peligna, Prezza e Castel di Sangro. La lista è più lunga di quello che si pensi. Negare la trasparenza significare ledere un diritto dei cittadini. E chi di trasparenza ferisce di trasparenza perisce.

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