L’ingresso del parco di via Gennaro Sardi di Sulmona si affaccia sulla biblioteca regionale “temporanea” Giuseppe Capograssi, sull’INPS, su diversi complessi residenziali, sulla Croce Rossa, sulla farmacia comunale e su attività commerciali. È frequentato giornalmente da studenti, pensionati e lavoratori. Nonostante la sua strategicità, la struttura versa in uno stato di abbandono pericoloso. Vediamo il perché.
Il parco di via Gennaro Sardi è il simbolo di una Sulmona in balia delle onde
Il canestro da basket è datato, il cesto non ha la rete e la parte di legno cade a pezzi. Il rischio concreto è tirare la palla e poi raccogliere o ferirsi con qualche pezzo dell’attrezzatura da pallacanestro. Non solo, una volta terminato il gioco per riposarsi e rilassarsi ci sarebbero le panchine. Ahinoi, le panche in legno sono vetuste a tal punto che la probabilità di ferirsi con viti arrugginite è alta.

La politica, nuovamente, non ha investito adeguatamente risorse economiche sui centri di aggregazione, perché acquistare e sostituire l’attuale canestro è roba di poche centinaia di euro. Non si può scaricare la colpa sulle persone poco educante, un luogo se ben curato e attenzionato non sarà oggetto di atti vandalici come uno spazio abbandonato al suo destino.
Sulmona, teoricamente, potrebbe offrire servizi di qualità alla cittadinanza. La zona di via Gennaro Sardi ha una biblioteca “monca” che il pomeriggio non apre quasi mai al pubblico e un parco in balia delle onde. Basterebbe semplicemente allungare gli orari dell’APC regionale e curare il parco per partorire un quartiere accogliente. La buona politica entri in gioco.