La stagione sciistica non è stata delle migliori, il cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti ed è necessario iniziare a prenderlo sul serio. I modelli turistici, come quello dello scii, andrebbero ripensati e non incentivati con la destinazione di finanziamenti pubblici. Non solo, perseverare con l’innevamento artificiale delle piste da sci è contro le logiche della natura, ancora di più se i cannoni di neve sono alimentari con acqua potabile.
Roccaraso emula il modello di Piani di Pezza?
L’aumento della temperatura terreste è un dato oggettivo. Il Professore universitario nonché climatologo Luca Mercalli lo afferma da anni e lo ha ribadito nel libro “Salire in montagna. Prendere quota per sfuggire al riscaldamento globale“. Mercalli, per quanto riguarda il turismo acustico, sostiene che “dobbiamo uscire dalla monocultura turistica dello sci e basta, per vedere invece nella montagna un patrimonio culturale e naturalistico dove praticare forme di turismo destagionalizzate” (approfondimento qui).
Le ragioni legate al riscaldamento globale hanno spinto la redazione dell’accesso civico generalizzato, indirizzata alla Società Saca, sull’utilizzo di acqua potabile per l’innevamento artificiale delle piste di Roccaraso, ovvero: “se è utilizzata l’acqua potabile e non della SACA SpA (AQ) per alimentare i cannoni di neve artificiale delle piste da sci di Roccaraso (AQ). Inoltre, vorrei conoscere quanta acqua è utilizzata per alimentari i cannoni di neve artificiale e il costo pubblico di tale operazione (cioè la spesa per fornire l’acqua ai cannoni)“.
Ad oggi, trascorsi i 30 giorni canonici per rispondere alla richiesta di trasparenza, la Saca SpA non ha fornito nessuna risposta. Di conseguenza, per addivenire alla trasparenza, sarà necessario il ricorso al Difensore civico o il Riesame. Seguiranno aggiornamenti.
In attesa della risposta da parte della Società Saca, in Abruzzo, ahinoi, già ci sono casi di utilizzo di acqua potabile per l’innevamento artificiale. L’acqua potabile è prevista per i nuovi cannoni sparaneve ai Piani di Pezza, all’interno del comune di Rocca di Mezzo (AQ), nel territorio del Parco Naturale Regionale del Sirente-Velino.
Nel dettaglio, la neve artificiale verrà prodotta con lo scioglimento delle nevi, con l’acqua piovana raccolta in apposite vasche e con l’apporto acquedottistico (cioè l’acqua potabile). In altre parole, se non nevica e se non piove si userà soltanto acqua potabile. Lo spreco ambientale è servito. Aspettando la Saca, la trasparenza piange. Sperando che almeno l’acqua potabile non venga utilizzata a fini ludici.