Paradosso Prezza: vende lo scuolabus e “investe” sulle manifestazioni ludiche

Lo spopolamento si fa sentire in quel di Prezza (AQ). Più che lo spopolamento, iniziano a materializzarsi le conseguenze negative delle politiche inadeguate ad arginare la fuga della cittadinanza residente. L’Amministrazione di Prezza, alienando lo scuolabus comunale, ha decretato la fine del Paese e l’inizio del borgo. Svisceriamo la vicenda.

Prezza è una fabbrica del divertimentificio che perde continuamente residenti

Il mezzo meccanico venduto dal Comune del Carciofo è un Iveco Scuolabus 28 + 2 posti. L’aggiudicazione del bus è andata al comune di Lecce nei Marsi, il quale ha versato 17.500 € nelle casse pubbliche prezzane. Il Comune guidato dalla Sindaca Marianna Scoccia è passato da 847 a 837 residenti, perdendo 10 residenti.

La matematica non è una opinione. Gli abitanti scappano, le scuole chiudono e a Prezza resta soltanto la fabbrica del divertimentificio, ovvero tutte le scelte politico-amministrative volte a trasformare il Comune in una sorta di parco giochi a cielo aperto. E i risultati sono noti ai più. Il Borgo è bello che “partorito” tra una risata, un ballo e una cantata. Del Paese, invece, c’è solo lo scheletro.

Tutto ciò è frutto delle deliberazioni dei rappresentanti politici locali e regionali. I numeri parlano chiaro. Il comune di Prezza ha “sacrificato” per la su l’estate sfarzosa  85.000 €. Il Civismo investa la stessa somma per progetti sullo spopolamento in atto a Prezza. Gli eventi spot passano, l’emigrazione resta. Le risorse pubbliche sono esigue, la politica scelga la sua strategia sulle aree interne (approfondimento qui).

L’augurio sincero è che i soldi incassati dalla vendita dello scuolabus vengano investiti sui progetti finalizzati al neo-popolamento e non per alimentare il deserto della mercificazione dei Luoghi. Una distesa arida fatta di eventi ludici, dove non sono contemplati i servizi pubblici essenziali.

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