Il Comune di Scanno (AQ), come si evince dalle determine pubblicate nel portale trasparenza del sito istituzionale dell’Ente, ha elargito contributi pubblici pari a 10.047 € per organizzare la suggestiva “Notte Nera” il 17 agosto 2023.
L’Evento richiama tanti turisti da tutto l’Abruzzo e quindi rappresenta una vetrina per la cittadina scannese. Le tante attività presenti nel Comune hanno beneficiato delle persone accorse per la Notte Nera. L’indotto economico vi è stato per i commerciali locali.
L’Amministrazione comunale ha attribuito 4.379 € di soldi pubblici ad un’Associazione privata per organizzare la Notte Nera, inquadrando la spesa nella voce “Organizzazioni a sostegno del turismo”. Non entro nel merito della riuscita o meno dell’Evento e quindi della capacità organizzativa dell’Associazione. Non è questo il punto della questione. La domanda è un’altra, ovvero: se l’evento pubblico è organizzato da un ente privato è eticamente e politicamente corretto assegnare fondi pubblici?
Una risposta univoca non vi è. Una scuola di pensiero ritiene che sia corretto finanziare con contributi pubblici le associazioni turistiche. Altri, invece, sostengono che sia errato servirsi dei soldi dei contribuenti per organizzare eventi ludico/turistici.
Personalmente credo che ci sia anche una terza strada ed è quella più equilibrata. La discrezionalità politica nell’erogare fondi pubblici ad enti privati vi dovrebbe essere quando si crea un indotto economico o vi è la valorizzazione culturale del territorio o si organizzano corsi sulla cittadinanza attiva et similia.
Un modello virtuoso di organizzazione della notte bianca è stato, anni addietro, quello nato a Pratola Peligna (AQ) attraverso l’Associazione “Spazio giovane“. Tale associazione, senza contributi pubblici, metteva su la notte bianca pratolana. Il tutto girava attorno ai contributi privati elargiti dai commercianti di Pratola e, soprattutto, all’attivismo di tanti ragazzi e ragazze che dedicavano gratuitamente tempo ed energia per la loro comunità. L’attivismo, condito dalla passione, assicura la c.d. “marcia in più” alle comunità che ne beneficiano. E come possiamo notare, anche un risparmio consistente di soldi.
Voi che risposta dareste alla domanda di cui sopra? E che modello di organizzazione predisporreste?