L’ultimo libro di Umberto Eco “Il Fascismo Eterno” illustra le caratteristiche dei fascisti eterni. Di seguito si elencano, sinteticamente, i punti tipici dell’Ur-Fascismo come descritti nel libro:
- La prima caratteristica di un Ur-Fascismo è il culto della tradizione;
- il tradizionalismo implica il rifiuto del modernismo (irrazionalismo);
- l’irrazionalismo dipende anche dal culto dell’azione per l’azione (no cultura critica);
- il disaccordo è tradimento;
- l’Ur-Fascismo cresce e cerca il consenso sfruttando ed esagerando la naturale paura della differenza;
- l’Ur-Fascismo scaturisce dalla frustrazione individuale o sociale;
- a coloro che sono privi di una qualunque identità sociale, l’Ur-Fascismo dice che il loro unico privilegio è il più comune di tutti, quello di essere nati nello stesso paese. È questa l’origine del “nazionalismo” (nella radice psicologia dell’Ur-Fascismo vi è l’ossessione del complotto);
- i nemici sono al tempo stesso troppo forti e troppo deboli, grazie a un continuo spostamento di registro teorico;
- il pacifismo è collusione col nemico, il pacifismo è cattivo perché la vita è una guerra permanente;
- l’Ur-Fascismo non può fare a meno di predicare un “etilismo popolare“. Ogni cittadino appartiene al popolo migliore del mondo, i membri del partito sono i cittadini migliori, ogni cittadino può (o dovrebbe) diventare membro del partito;
- in questa prospettiva, ciascuno è educato per diventare un eroe, nell’Ur-Fascismo l’eroismo è normale. Questo culto dell’eroismo è collegato al culto della morte.
- l’eroe Ur-Fascismo gioca con le armi, che sono il Ersatz fallico: i suoi giochi di guerra sono dovuti a una invidia penis permanente;
- l’Ur-Fascismo deve opporsi ai “putridi” governi parlamentari. Una delle prime frasi pronunciate da Mussolini nel parlamento italiano fu: “Avrei potuto trasformare quest’aula sorda e grigia in un bivacco per i miei manipoli“. Infatti, poco dopo liquidò il Parlamento.
- l’Ur-Fascismo parla la “neolingua“. Tutti i testi scolastici nazisti e fascisti si basano su un lessico povero e su una sintesi elementare, al fine di limitare gli strumenti per il ragionamento complesso e critico.
Libertà e liberazione è un compito che non finisce mai. Che sia questo il nostro motto: “NON DIMENTICARE”.