L’opposizione dell’ASM è la Spada di Damocle sulla testa di Cogesa

Cogesa ASM spada di damocle

L’Aquilana Società Multiservizi Spa (ASM) è l’azienda costituita dal Comune dell’Aquila che si occupa della produzione di servizi di interesse generale. Tra questi servizi vi sono anche la gestione-erogazione dei servizi inerenti il ciclo integrato dei rifiuti e l’autotrasporto di rifiuti e di cose per conto terzi. La società aquilana detiene 1 quota della Cogesa SpA. L’ASM si è opposta al piano di risanamento della Cogesa, mettendo a repentaglio le sorti della società dei rifiuti peligna.

Cortocircuito civicodestra nel Cogesa

La governance Cogesa indicata in questi ultimi 5 anni dai civici e da Fratelli di Italia, con in testa il comune aquilano, ha prodotto un azzeramento dei fondi di riserva della Società dei rifiuti nostrana e una situazione, come certificato dai bilanci, con perdite consolidate negli anni (approfondimento qui). La contrallata aquilana ASM ha un debito nei confronti della Cogesa pari all’incirca 1.800.000 €.

Per cercare di risanare il debito aziendale, la Governace, sempre a maggioranza civicodestra, ha messo in piedi consulenze tecnico-contabili del valore di circa 350.000 € per redigere il piano di ristrutturazione del debito (costi consulenze Cogesa qui). Il cortocircuito nasce nel momento in cui ASM, con la sua quota irrisoria societaria in Cogesa, ha impugnato, davanti il tribunale di Sulmona, il piano di risanamento.

In altre parole, il piano di rientro dei debiti è contestato da chi ha goduto dell’impianto della discarica di Noce Mattei a costi che non hanno permesso marginalità, anzi ASM ha conferito un rifiuto indifferenziato per oltre il 50% oltre che un intasamento della discarica con gli onerosi costi di post chiusura della stessa. Oltre il danno la beffa. Schematicamente: governance civicodestra ha chiuso in negativo i bilanci, la maggioranza civicodestra ha elargito consulenze sontuose per il piano di risanamento e, questo è il colmo, una parte della maggioranza civicodestra (ASM) impugna il piano di risanamento da loro approvato.

Il cortocircuito politico è sotto gli occhi di tutti. Se vi è realmente la volontà di salvare la società, i sacrifici e le buone intenzioni devono venire da tutti, altrimenti è troppo bello e semplice giocare la partita a queste condizioni e a queste responsabilità, infatti Asm risponderà ai debiti per valori corrispondenti a 1 quota al contrario dei comuni come Sulmona che possiedono oltre 200 quote.

L’attuale amministrazione di Sulmona, guidata da Gianfranco Di Piero, ha rinunciato al piano di opposizione soprattutto per salvaguardare l’azienda peligna, lo stesso ragionamento non l’ha messo in campo l’ASM aquilana. La questione è politica. Il ricorso di ASM è la Spada di Damocle sulla testa della società dei rifiuti peligna, perchè se dovesse vincerlo non è escluso che il nuovo amministratore unico di Cogesa Sposetti potrebbe fare un passo indietro. Tutti i debitori della Controllata peligna hanno accettato il piano di risanamento e una vittoria di ASM riaprirebbe una voragine economica.

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