Nel palcoscenico della burocrazia locale, dove le pratiche opache sembrano diventate un’arte raffinata, l’episodio della piscina comunale di Prezza si trasforma in un’opera di satira amministrativa. Il Difensore Civico della Regione Abruzzo ha accolto il ricorso della Casa Di Vetro, lasciando ben chiaro che l’uso dell’acqua pubblica, risorsa destinata al bene collettivo, non può essere smaltito in nome del “divertimento” acquatico senza la dovuta trasparenza.
Il Difensore Civico della regione Abruzzo accoglie il ricorso della Casa Di Vetro: ora il comune di Prezza rilasci i documenti sulla piscina comunale
La situazione si delinea fin da subito come quella di un’amministrazione che, anziché operare con chiarezza, preferisce nascondersi dietro cavilli burocratici. La richiesta di accesso civico generalizzato, inoltrata dalla Casa di vetro il 5 gennaio 2025, mirava a svelare i retroscena della fonte di approvvigionamento idrico utilizzata per riempire la piscina. Rifiutarsi di rispondere o ritardare tale informazione equivale a sospendere di fatto il diritto di ogni cittadino di conoscere come i beni comuni, come l’acqua, vengano impiegati.
Il Difensore Civico ha sottolineato come “le informazioni richieste appaiono gravide di un chiaro interesse di valenza pubblica, teso a soddisfare un interesse generale della collettività, quale è certamente l’uso che che si fa dell’acqua, bene pubblico e il costo di gestione di un impianto pubblico”.
Già il 20 marzo Casa Di Vetro aveva aperto il sipario su una vicenda che più che mai esemplifica la difficile convivenza tra cittadini e amministrazioni. la mancata risposta del Comune di Prezza veniva denunciata come sintomo di una gestione poco rispettosa dei diritti civici.

La mossa del Difensore Civico, dunque, non è soltanto un intervento di tutela non giurisdizionale, ma un chiaro invito a risvegliare il senso di responsabilità delle istituzioni: l’acqua, simbolo di vita e bene comune, deve essere trattata con la massima trasparenza.
Questo episodio rappresenta molto più di una questione amministrativa: è una testimonianza della forza della partecipazione cittadina e dell’importanza di un accesso civico effettivo. Che si tratti di una piscina o di qualsiasi altro bene pubblico, il diritto dei cittadini di conoscere e controllare l’operato dell’amministrazione deve essere tutelato.
Con questa decisione, il Difensore Civico ha tracciato un percorso che speriamo sia di ispirazione per altri enti pubblici. Nel mondo della burocrazia, dove troppo spesso prevale il silenzio, oggi la trasparenza ha vinto, illuminando ogni angolo oscuro e ricordandoci che solo con il diritto all’informazione si può veramente governare in un’ottica di bene comune.