La logica miope e contraddittoria della politica su Cogesa

Cogesa SpA

Il Piano di ristrutturazione del debito della Società Cogesa, omologato dal tribunale e costato 400.000 €, è finalizzato, tra le altre cose, al recupero di 7.000.000 €. Ad oggi e da quando è alla guida l’Amministratore Cogesa Sposetti, sono stati incassi 2.500.000 € di debiti. Quindi, sotto l’aspetto dei risultati contabili l’attuale Amministratore della Società sta regolamento pagando tutti gli impegni del Piano di recupero e quindi sostanzialmente un buon lavoro. Invece, per quanto riguarda la trasparenza amministrativa, il Cogesa non può definirsi ancora una casa di vetro.

Alcuni Sindaci che oggi si indignano per gli incarichi legali onerosi, ieri tacevano sulle consulenze milionarie conferite da Cogesa

Alcuni Comuni soci Cogesa, ovvero Villalago, Prezza, Introdacqua, Anversa, Cocullo, Roccacasale, Villa Santa Lucia, Secinaro, Goriano, Campo Di Giove, Bugnara, Castel di Ieri e Pacentro hanno redatto un documento che chiede di annullare in autotutela la determina di Cogesa e avente ad oggetto l’affidamento diretto di due incarichi legali dal costo di 280.000 € per il recupero dei crediti nei confronti degli enti comunali morosi.

Gli stessi Sindaci, nel corso degli ultimi anni, hanno consentito il conferimento alla società aquilana Asm (la quale conferisce oltre il 70% dei rifiuti non differenziati nella discarica di Noce Mattei a ritmi notevoli tanto da decretarne la morte nel 2027/2028 se non si interviene) a prezzi agevolati (almeno fino a tempi recenti). La bonifica e il ripristino della discarica, una volta esaurita, ha un costo che si aggira attorno ai 10.000.000 € che verrà caricato sui comuni soci e quindi sulla cittadinanza.

Nello stesso tempo e paradossalmente, Asm deve versare al Cogesa una cifra economica considerevole. Cogesa e Asm sono in contenzioso per 1.000.000 €. Oltre al danno la beffa, Asm possedendo una quota societaria non rischierebbe nulla. Ad esempio, se dovesse chiudere i battenti la Cogesa, Pratola Peligna rischierebbe 79 volte di più e Sulmona ben 280 volte di più. L’assurdo dell’assurdo è che con una sola quota Asm conferisce una mole abnorme di rifiuti.

Non solo, è anche bene ricordare che nella delibera 228/2023 della Corte dei Conti è scritto nero su bianco che la società del servizio rifiuti Cogesa, nel quinquennio 2018-2023, ha conferito incarichi, costati ai contribuenti abruzzesi, la cifra di 2.092.875 € (due milioni novantaduemila ottocentosettantacinque euro).

Entrando nel merito della Delibera dei giudici contabili, nel 2018 risultano conferiti incarichi per un totale di 230.544,74 €, nel 2019 per un totale di 180.838,69 €, nel 2020 per un totale di 277.723,32 €, nel 2021 il numero degli incarichi e la conseguente spesa pubblica risultano raddoppiati per un totale di 624.131,84 €, nel 2022 la spesa per incarichi conferiti è pari a 333.088,49 €, nel 2023 sono stati conferiti incarichi per l’importo di 446.548,70 € (approfondimento qui).

E cosa fa la politica di risposta a tutto ciò? Si indigna sulle nomine di avvocati “forestieri” che avranno il compito di attaccare i clienti debitori (i comuni). Nessuno dei Sindaci firmatari del documento di revoca in autotutela ha pensato che Sposetti abbia nominato professionisti esterni per recuperare, senza subire le interferenze del territorio, i debiti della Cogesa? Credo che la logica politica e aziendale dei Sindaci Cogesa sia a dir poco miope.

Altro discorso merita la trasparenza amministrativa della Società dei rifiuti, perché non è possibile non aggiornare sistematicamente il portale trasparenza del sito ufficiale. E ancora meno condivisibile, è affidare incarichi senza bando. Anche se la norma lo consente, stilare e pubblicare un avviso pubblico per reperire il lavoro dei professionisti avrebbe messo a tacere le polemiche sin dall’inizio.

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