Nel clima politico attuale, caratterizzato da scelte controverse e decisioni regionali che incidono pesantemente sulla vita quotidiana dei cittadini, il silenzio di Luca Tirabassi (candidato sindaco destrocivico per Sulmona) non può essere interpretato come una semplice riserva. Al contrario, esso emerge come un segnale preoccupante, che getta ombre sul futuro amministrativo della città.
Il silenzio di Tirabassi: una scelta politica o una mancanza di coraggio per Sulmona?
Il governo regionale abruzzese, guidato da forze politiche di centrodestra, ha recentemente optato per un aumento delle tasse finalizzato a sanare i debiti accumulati a causa della gestione poco oculata dei conti economici della sanità.
In questo contesto, il silenzio assordante di Tirabassi appare come un atto politico ambiguo e preoccupante. Pur non essendo ancora sindaco, la sua mancanza di intervento e di critica nei confronti di una misura così impattante, fa sorgere interrogativi sulla sua capacità di difendere gli interessi dei cittadini di Sulmona. Se il candidato si mantiene in disparte in un momento cruciale, come potrà mai opporsi attivamente a decisioni future che potrebbero ulteriormente penalizzare la città?
Il rischio è concreto: un eventuale insediamento alla guida del Comune potrebbe tradursi in un silenzio amministrativo, che permetterebbe al governo regionale di far passare ulteriori provvedimenti senza una valida opposizione da parte del primo cittadino. Una leadership che sceglie il silenzio nei momenti di crisi non trasmette fiducia e determinazione.
Sulmona merita un sindaco che sappia difendere le peculiarità e le necessità della città, opponendosi attivamente a misure che rischiano di compromettere l’equilibrio economico e sociale locale. Il silenzio di Tirabassi, che già oggi appare come un segnale di possibile compiacenza o, peggio, di complicità con decisioni centrali potenzialmente dannose, potrebbe rappresentare il preludio a una politica di mancata opposizione, dove il dialogo e la critica costruttiva vengono sostituiti dall’inerzia.

In sostanza, il silenzio non è mai neutro. Quando si tratta di decisioni che impattano direttamente il benessere della comunità, l’assenza di voce può essere interpretata come consenso o, peggio, come un lasciapassare nei confronti di atti politici penalizzanti per gli interessi sulmonesi.
Luca Tirabassi, candidato sindaco di Sulmona nelle fila dei destrocivici, si trova oggi di fronte a una scelta cruciale: mantenere il silenzio o alzare la voce contro decisioni che potrebbero minare il futuro della città. La decisione che prenderà nei prossimi giorni non sarà solo una questione personale o politica, ma rappresenterà un segnale forte per tutti i cittadini che attendono un’amministrazione attenta, critica e pronta a difendere gli interessi di Sulmona contro ogni imposizione esterna.