Sì, avete letto bene. Il femminismo rom è rivoluzionario, senza sé e senza ma. L’idea insurrezionale nasce dall’attivista Giulia Di Rocco, rom italiana e originaria di Pratola Peligna (AQ), fondatrice insieme ad altre due donne rom di “Mistipè“, primo partito rom europeo. Visione politica, diritti, antirazzismo, parità di genere, sono solo alcune caratteristiche che delineano l’azione del partito.
Il partito rom abbraccia il femminismo
Giulia Di Rocco, Presidente Mistipè, mediatrice legale, collabora con il Servizi Consolari e Visti di Bruxelles e con il Coleggio di avvocati in difesa dei rom. Le altre due componenti del partito Mistipè sono Virginia Morello (prima rappresentante sindacale donna rom in Italia, attivista e vice presidente del partito) e Concetta Sarachella in arte Sara Cetty (prima stilista italiana Rom molisana a Barcellona, la tesoriera). E’ prevista anche la quota azzurra all’interno dell’organizzazione, lo studente Antony Guarnieri.
Mistipè nasce per rappresentare i 200.000 rom presenti nel suolo italiano. I rom, spesso, vivono la politica in modo marginale, la formazione sociale della Di Rocco intende aumentare il potere partitico-contrattuale dell’etnia e quindi fare la differenza. Nel prossimo futuro, è previsto l’allestimento di un sito internet che possa declinare i principi e i valori del partito MIstipè.
Il Partito ha incontrato delle resistenze da parte del mondo rom maschile, la Di Rocco sulla questione afferma che “La rivoluzione o si fa bene o non si fa“. Sempre alla Fondatrice è stato contestato di aver messo in piedi un gruppo politico di ghettizzazione, lei, di pronta risposta, sostiene che “Lotta per tutte le donne, non solo per quelle rom“. Attualmente, Mistipè si rispecchierebbe nel centro-sinistra, essendo per l’apertura all’accoglienza verso le più disparate culture. Giulia Di Rocco in passato ha incontrato due volte la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, le ha stretto la mano e le ha riconosciuto i meriti di essere la prima donna a ricoprire il ruolo apicale nell’esecutivo, ma non condivide la sua politica socio-culturale.
La Di Rocco è autrice del libro “Romnì–Pina Sorelle-Rom” che descrive il mondo delle donne rom italian, la loro battaglia contro le discriminazione e la parità di genere. Il libro è stato stato scritto con Alessandra Montesanto giornalista e scrittrice dell’associazione dei diritti umani di Milano pubblicato dalla Multimage, la editrice dei diritti umani di Milano con il patrocinio della Fondazione FIDAPA.
Le attività politiche del femminismo rom
La Presidente Di Rocco ha delegato un rappresentante del partito per partecipare al XII Congresso Rom, tenutosi quest’anno a Skopje in Macedonia. Il Congresso è finalizzato al rinnovo delle cariche dell’ Unione Internazionale Romanì (IRU). Nell’IRU la Di Rocco è esponente di spicco, attualmente ricopre le deleghe relative alla politica, democrazia e donne e si è ricandidata.
Il partito nazionale rom sarà presente, con Giulia Di Rocco, al “Romanì Week 2024“, dal 9 al 11 aprile, presso il Parlamento europeo di Bruxelles. La Leader è la terza volta volta che si reca a Bruxelles per attenzionare, agli Stati membri dell’Europa, le questioni legate ai bambini rom. Nel dettaglio, l’intervento sottolineerà l’importanza della protezione legislativa europea dei bambini. Anche in questo caso la Presidente ha siglato un record, essendo l’unica rom abruzzese presente il terzo anno consecutivo in Belgio.
Altra battaglia portata avanti dal Partito riguarda la presenza Rom maschile nelle file partigiane della Brigata Majella. La Sindaca di Pratola Peligna, l’Avvocata Antonella Di Nino, è stata contatta dalla Di Rocco con il fine sia di inserire i martiri di etnia rom nella lista dei caduti nella lotta di liberazione dal fascismo, sia di organizzare un rito di ricordo dei combattenti con la presenza di un rappresentante della comunità rom. Ad oggi, quest’ultima richiesta ancora non è concretizzata.
Altra iniziativa è avvenuta a Roma il 27 marzo, ovvero la manifestazione nell’ambito della Giornata Internazionale contro il razzismo – Diritto alla vita – Patrik Guarnieri. Prima dimostrazione politica organizzata da parte di soli rom italiani di antico insediamento (presenti sul territorio italiano già dal 1300).
Se le premesse sono queste, tremate, tremate, le streghe (buone) son tornate.