Il Difensore civico regionale bacchetta il comune di Prezza

Il Difensore civico regionale diffida nuovamente il comune di Prezza. L’Avvocato civico abruzzese è intervenuto sul silenzio, non ammesso dalla legge, sull’accesso civico generalizzato redatto dalla Casa Di Vetro e finalizzato alla conoscenza della fonte di captazione dell’acqua per riempire la vasca della piscina comunale. Insomma, una questione coinvolgente l’ambiente (si utilizzerà acqua potabile per fini ludici?) e la trasparenza amministrativa.

Il Difensore civico regionale diffida e invita il comune di Prezza a rispondere tempestivamente all’accesso civico della Casa Di Vetro sull’acqua prezzana e, invece, l’ente guidato dalla Sindaca Marianna Scoccia continua a fare orecchie da mercante

Oggi 7 marzo, il Difensore civico regionale invita il comune di Prezza “ad assumere tempestivamente il prescritto provvedimento e ad inviarlo anche allo scrivente”. In altre parole, l’Avvocato civico invita il Comune di Prezza ad evadere l’accesso civico sulla fonte di captazione dell’acqua (potabile o meno) utilizzata per riempire la vasca della piscina comunale con le seguenti affermazioni: “la forma del silenzio rifiuto è ammessa dalla legge solo con riferimento a quello documentale (legge 241/1990) e non anche con riferimento all’accesso civico rispetto al quale, si ricorda, le amministrazioni -ivi compresi i gestori di pubblici servizi- sono tenute ad assumere un provvedimento espresso entro 30 giorni dalla richiesta”.

Il Comune di Prezza, soltanto perché e dopo essere stato diffidato dalla difesa civica dell’Avvocato Umberto Di Primio, sempre il 7 marzo, scrive che non è possibile rispondere all’accesso civico redatto dallo scrivente, perché “documenti informazioni o dati sulla quantità di acqua potabile che servirà per riempire la vasca nuova piscina comunale di Prezza….” non rientrano tra i dati e documenti richiedibili tramite accesso civico. Questa affermazione non rappresenta la realtà di fatto e giuridica per diverse ragioni.

Innanzitutto, è impossibile che il Comune non sappia quale sia la fonte di captazione dell’acqua per riempire la vasca della piscina comunale che verrà inaugurata a breve. Vogliamo davvero “berci” che il Comune non conosca la provenienza dell’acqua che alimenterà la piscina comunale? Se cosi fosse, l’azione amministrativa prezzana sarebbe contraria ai principi ambientali, di matrice europea, di precauzione e prevenzione.

Inoltre, non stilare un piano amministrativo sull’impiego accorto della risorsa idrica comunale è in violazione, oltre che ai principi europei, anche ai principi tipici della Pubblica amministrazione di efficienza, efficacia, buona amministrazione e economicità. Nonostante la nota chiarissima del Difensore civico, il Comune sceglie ancora un atteggiamento oppositivo alla trasparenza qui calza a pennello la locuzione commettere errori è umano, ma preservare è diabolico. I disservizi patiti dalla cittadinanza prezzana a causa della mancanza di acqua nei mesi precedenti (approfondimento qui) a quanto pare non è sufficiente per ricevere una risposta su come verrà impiegata l’acqua della rete idrica.

Pertanto, con una risposta faziosa e non trasparente l’ente guidato dalla sindaca Marianna Scoccia continua ad oscurare delle informazioni che invece dovrebbero essere portati alla conoscenza della cittadinanza. Per i motivi esposti fino ad ora, ho chiesto al Difensore civico di pronunciarsi nuovamente entro trenta giorni dalla presentazione del ricorso in merito al perseverante silenzio del Comune di Prezza e di azionare la macchina amministrativa dell’Ente per evadere l’accesso civico in questione.

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