Casa Di Vetro il 18 febbraio 2025 ha redatto e indirizzato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale un accesso civico generalizzato avente ad oggetto “i dati dei rimborsi spese di missioni, viaggi e tutte le spese istituzionali da rendicontare dell’addetto stampa Massimiliano Ferrini“. Il 17 marzo il Capo Ufficio del Ministero in questione, Dott.ssa Paola Agresta, ha evaso la richiesta di trasparenza scrivendo che i rimborsi percepiti in sei mesi dal Ferrini sono pari all’incirca a 5.500 €.
Il problema dell’amichettismo nelle nomine istituzionali: oltre il costo reale
Nel dettaglio la Dirigente del Ministero riporta che: “In esito alla richiesta in oggetto si comunica che le spese di missione da rendicontare a favore del Responsabile per le relazioni istituzionali e le comunicazioni esterne del Vice Ministro On. Edmondo Cirielli, Massimiliano Ferrini, ammontano complessivamente a 5.535,35 euro, di cui 4.365,08 euro per titoli di viaggio e 1.170,27 euro per voucher alberghieri“.
Massimiliano Ferrini è stato al centro dell’attenzione mediatica già in passato. Il suo incarico di addetto stampa, stipendiato con un compenso annuale superiore a 50.000 €, ha suscitato scalpore per vari aspetti. Tra questi, il fatto che Ferrini non sia iscritto all’Ordine dei Giornalisti, nonostante la natura comunicativa del suo ruolo.
Oltre al super compenso percepito, ai contribuenti italiani addebitano ulteriori costi che, se sommati, incidono notevolmente sulle casse pubbliche. In particolare, i rimborsi spesa mensili, quantificati quasi in 1.000 € per mese, fanno sorgere ulteriori interrogativi sull’efficienza dell’utilizzo dei fondi pubblici. Nel caso di Ferrini, 5.500 € in sei mesi rappresentano una cifra che, seppur apparente, diventa il simbolo di un sistema in cui le risorse vengono erogate a vantaggio di una cerchia ristretta di persone legate tra loro politicamente (amichettismo).
Infatti, il vero nodo della questione, tuttavia, non risiede unicamente nei costi in sé, quanto nel metodo con cui tali risorse vengono distribuite. Le nomine, assegnate spesso a parenti o a amici di esponenti politici, minano la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Quando incarichi (che comportano cospicui rimborsi di soldi pubblici) vengono concessi sulla base di rapporti di amicizia politica, si crea un clima di sfiducia che può avere ripercussioni profonde sulla percezione della politica e sul funzionamento democratico dello Stato.
In un periodo in cui il controllo e la trasparenza sono diventati requisiti imprescindibili per una gestione corretta delle risorse pubbliche, è fondamentale che venga avviato un serio dibattito sulle modalità di nomina e sulle politiche di rimborso spesa. La richiesta di una maggiore efficienza, basata su criteri tecnici e oggettivi, non è solo una necessità economica, ma anche un imperativo democratico che mira a rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Una riforma in tale ambito potrebbe includere la revisione dei criteri di assegnazione degli incarichi, l’introduzione di controlli più stringenti e la pubblicazione trasparente dei compensi e dei relativi giustificativi, permettendo così un confronto aperto e costruttivo con la cittadinanza.
Casa di Vetro continuerà a seguire e a raccontare con attenzione questi temi, perché la trasparenza, l’integrità e il rigore meritocratico devono essere al centro di ogni politica pubblica. Che fortuna per i cittadini: pagano tasse sempre più salate per servizi da terzo mondo (come la sanità in Abruzzo) mentre la casta sguazza nei privilegi, tra stipendi d’oro e rimborsi da nababbi. Davvero un capolavoro di equità.