Il Civismo (non) fa acqua da tutte le parti

Il Civismo guidato dai coniugi Marianna Scoccia-Andrea Gerosolimo predica bene e razzola male sulla vicenda della crisi idrica abruzzese. I rappresentanti politici civici ricoprono cariche istituzionali (in coalizioni di maggioranza e di vertice!) da 15 anni, ma oggi lanciano attacchi politici retorici nei confronti del Consiglio Di Amministrazione (CDA) della società SACA per la mancanza di acqua in Centro Abruzzo. Gli ultimi tre CDA SACA sono stati nominati dal Civismo. In altre parole, si auto-attaccano e, contestualmente, il paradosso politico è servito.

Mancanza d’acqua in Centro Abruzzo: paradosso e retorica del Civismo abruzzese

Cari elettori e care elettrici dei Civici avete voluto la bicicletta, ora pedalate. La Consigliera regionale nonché Sindaca di Prezza Marianna Scoccia, il 30 dicembre 2024, si sfoga, tramite la sua pagina Facebook, per il forte disservizio patito dalla cittadinanza prezzana a causa della mancanza di acqua, puntando il dito contro il Presidente della SACA Luciano Di Biase per non aver risolto il problema.

Siamo di fronte ad un paradosso, in pratica Scoccia-Gerosolimo governano la Regione da oltre 15 anni, hanno indicato due volte a presidente della SACA l’amico politico Luigi Di Loreto (ora promosso anche a capo dell’Ente Regionale per il Servizio Idrico Integrato dell’Abruzzo) e oggi, “magicamente”, hanno scoperto che la conduttura dell’acqua è un colabrodo e che Prezza è sostanzialmente senza acqua.

Non solo, attualmente nel CDA della Società SACA siede Alessandro Pantaleo (vicepresidente), uomo di fiducia della Scoccia. Bando alle ciance e alla retorica, la gestione amministrativa dell’acqua pubblica del Centro Abruzzo è in mano al civismo da almeno tre mandati politici del CDA SACA. Ergo: le scelte politiche di questi anni ci hanno condotto alla carenza di acqua e quindi alla siccità.

Una casa nel Comune di Prezza senza acqua

La Sindaca Scoccia, in un’altra nota diramata il 1 gennaio sulla pagina social del Comune di Prezza, chiede ai cittadini di avere pazienza. E, il giorno seguente, con un’ulteriore comunicazione il Comune civico scrive che “è stata incaricata una società specializzata per la ricerca delle perdita, funzionale al recupero della risorsa idrica“.

Chiedere sforzi di pazienza ulteriori alle persone non trova un senso logico se detto da chi amministrativa da decenni. Inoltre, l’affidamento ad una società per scovare le tubature deteriorate sarebbe dovuto avvenire già parecchi anni addietro. I civici non sono al potere da due giorni.

Anche il Sindaco di Introdacqua Cristian Colasante, civico della prima ora, in una nota diramata il 5 gennaio sulla pagina Facebook del Comune, domanda “soluzioni rapide e concrete per evitare i continui disagi […]“.

Insomma, nonostante i civici tengano le redini del bene pubblico acqua da tempo immemore, le loro scelte politico-amministrative in materia di risorsa idrica non sono state molto efficaci. Non a caso, l’Amministrazione del Carciofo, a breve, inaugurerà una piscina nel Paese senz’acqua. Non proprio una scelta dettata dal sennò e dalla ponderatezza.

La Scoccia avrebbe potuto indirizzare i 280.000 €, assegnati dalla Legge Mancia al Comune di Prezza, alla SACA per far fronte alla problematica delle condotto vetuste (approfondimento qui). Il civismo spende e spande soldi pubblici per attività futili (dalle feste di paese alle sagre) e poi attenziona le questioni attinenti ai cosiddetti beni in comune, come l’acqua, soltanto quando non sono più evitabili. A Prezza e in Consiglio regionale è in atto la sagra economicamente più dispendiosa, quella dell’ipocrisia.

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *