Mentre il candidato Sindaco del centrodestra (Avvocato Luca Tirabassi) è oggettivamente in difficoltà sulla questione relativa alla probabile chiusura del tribunale di Sulmona, il centrosinistra ancora non individua un/una candidato/a Sindaco/a che possa bacchettare le prime “sviste” del Presidente dell’Ordine degli avvocati del tribunale ovidiano. Questo stallo dei progressisti è dovuto alla mancanza di metodo e di trasparenza, soprattutto in casa del Partito Democratico nostrano. Sul punto, il gruppo politico di rinnovamento lanciato da Riccardo Verrocchi torna di nuovo a domandare alla sinistra un cambiamento drastico e di vitale importanza.
Il Partito Democratico di Sulmona è un attore della coalizione di centrosinistra e non si deve arrogare il diritto del monopolio delle decisioni politiche
Il centrosinistra sulmonese non riesce a sbrogliare la matassa della scelta del candidato Sindaco a causa di logiche politiche anacronistiche. Oggi, alcuni protagonisti della scena pre-elettorale, credono di addomesticare le voci che domandano un cambiamento con affermazioni del tipo “Lui non lo facciamo Sindaco, ma lo facciamo assessore“.
Dentro la coalizione, in teoria, non ci dovrebbero essere partiti o movimenti cittadini con un peso decisionale maggiore di altri. Invece, nella realtà, alcuni corpi intermedi desiderano avere l’ultima parola sulla scelta del Primo cittadino. Magari tenendo nascosti terzi nomi di possibili candidati. Questo atteggiamento privo di metodo e di trasparenza genera non poco malumore all’interno della coalizione.
La domanda da porsi è semplice: il percorso di costruzione in atto deve poggiare le sue basi sulla continuità amministrativa di Liberamente Sulmona o su un percorso politico lungimirante?
La nota propositiva e di chiarimento del Gruppo di rinnovamento del centrosinistra di Sulmona
“Buon pomeriggio a tutte e tutti, in merito alla narrazione che si sta facendo in città sulla riunione di sabato scorso alla CGIL, ci teniamo a precisare – per dignità politica prima di tutto – che:
- Non si trattava di una assemblea pubblica per “pesare” una candidatura, ma l’inizio di un percorso di riaggregazione sociale e politica come più volte dichiarato anche in questo tavolo: era su invito e la notizia diffusa dai giornali non è stata opera nostra, bensì di altri che hanno tentato di strumentalizzare la cosa;
- Non doveva essere una riunione di soli giovani come si sta ripetutamente vociferando, ma una riunione ampia. Peraltro c’è stata una buona presenza di persone 40enni e under 30 e nella settimana abbiamo incontrato altre persone (assenti sabato) disponibili a contribuire al programma elettorale e al progetto politico.
Nella riunione di sabato sono emerse proposte nuove e in discontinuità con il passato: non ci spieghiamo come mai sia stata utilizzata volutamente una interpretazione errata di quell’appuntamento già 10 minuti dopo la sua conclusione, anche questa a danno di tutta la coalizione. Ci preme ribadire anche la logica del ricambio generazionale e non della rottamazione, anche questo argomento della narrazione utilizzato per diffondere in città un messaggio completamente errato.
Il metodo proposto con l’appello del 10 gennaio e che sarà la base del nostro progetto è trasparente, partecipato e inclusivo. Dispiace che si sta personalizzando la questione della candidatura a sindaco con toni poco edificanti e che danneggiano tutta la coalizione, ribadiamo la nostra contrarietà a queste modalità dirette a isolare e non includere, e invitiamo a tornare a utilizzare metodi nuovi e comportamenti inclusivi per il bene della coalizione e della nostra città. Noi restiamo a disposizione per un cambiamento di qualità, ce lo chiede l’elettorato, ce lo chiede Sulmona!“