Il caso Massimiliano Ferrini si allarga a macchia d’olio: il Viceministro Cirielli farà la fine di Sangiuliano?

Il caso di Massimiliano Ferrini “figlio” valica i confini della Regione Abruzzo e si allarga a macchia d’olio. Diversi quotidiani della Campania, territorio che ha dato i natali al Viceministro Edmondo Cirielli, hanno intercettato, approfondito e rilanciato la notizia svelata dalla Casa Di Vetro (approfondimento qui).. L’On. Cirielli è stato costretto a giustificare il conferimento dell’incarico, da addetto stampa dal valore di 50.000 € l’anno, a Ferrini. Il Viceministro meloniano potrebbe fare la fine di Sangiuliano. Vediamo i dettagli.

La Casa Di Vetro ha redatto un accesso civico generalizzato, indirizzato al Ministero degli Esteri, sull’incarico da addetto stampa conferito dal Viceministro Cirelli a Ferrini

Il quotidiano “Dentro Salerno” scrive che Alfonso Senatore, coordinatore regionale di Meridione Nazionale, interviene duramente sulla nomina di Massimiliano Ferrini, ventitreenne e terzogenito della consigliera regionale Maria Assunta Rossi, come addetto stampa del viceministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli.

Senatore, nello specifico, critica l’incarico a Ferrini affermando che si è operata “Una scelta discutibile e preoccupante che rivela l’approccio inaccettabile nel conferimento di incarichi pubblici, dove il criterio meritocratico viene ignorato a favore di legami parentali all’interno di Fratelli d’Italia”. Il portavoce Regionale di Meridione Naziona punta il dito sul fatto che Ferrini non è iscritto all’ordine dei giornalista e quindi non potrebbe ricoprire quel ruolo (approfondimento qui).

Sul punto, IlGerme riporta che l’inquadramento professionale del figlio della Consigliera del partito dell’ex Fiamma Tricolore è quello di “Addetto stampa”. Un ruolo che nella PA è ricopribile solo e soltanto se si è in possesso dell’iscrizione all’albo dei giornalisti. Iscrizione, che sia da pubblicista o che sia da professionista, Ferrini non possiede. Inoltre, se lo stesso inquadramento, sempre di addetto stampa, dovesse essere riportato anche sull’atto di conferimento dell’incarico (DM N.1201/136 del 27/09/2024) qualche conseguenza potrebbe esserci, visto che l’incarico è riservato esclusivamente agli iscritti all’albo, come regolamentato dall’articolo 9, comma 2, della legge 150/2000 (approfondimento qui).

Infatti, Casa Di Vetro ha presentato, il 28 ottobre, un accesso civico generalizzato per acquisire il DM di conferimento dell’incarico a Ferrini. Il fine è verificare una volta per tutte la mansione di Ferrini. Inoltre, la richiesta di trasparenza è finalizzata alla conoscenza degli atti amministrativi ministeriali degli uffici di controllo del CV di Ferrini, atti prodromici e finalizzati al regolare affidamento dell’incarico da addetto stampa.

Il “caso” ha voluto che, qualche giorno dopo l’accesso agli atti, il lavoro del giovane Ferrini è stato rubricato sul portale trasparenza del Ministero degli Esteri non più come addetto stampa ma come “responsabile per le relazioni istituzionali e le comunicazioni esterne“. Una mossa da azzeccagarbugli che non cambia, però, la sostanza dei fatti.

Il Viceministro Cirielli si giustifica, o meglio si arrampica sugli specchi, come dichiarato dal quotidiano digitale “Agro24”, dichiarando che “ho indicato Ferrini come addetto alla segreteria, è il gabinetto del ministro che gli ha dato anche quel ruolo dove, peraltro, non è previsto l’obbligo di essere giornalista , perché sarebbe un semplice addetto stampa. Ma non è un incarico che gli ho attribuito io, ed è un incarico che non prevede neanche un titolo di studio, eppure il giovane è quasi laureato” (approfondimento qui).

A dir la verità, Cirielli farebbe bene a studiarsi la legge 150/2000 che prevede espressamente il titolo di giornalista per ricoprire il ruolo di addetto stampa. Insomma, se l’ex ministro della Cultura Sangiuliano si è dimesso per il caso Boccia, il Viceministro di Fratelli D’italia potrebbe essere bocciato per una leggerezza che prende il nome di “parentopoli“.

Edmondo Cirielli non è nuovo a simili vicende, rispolverando un articolo del “Quotidiano del Sud” del 25 luglio 2009, allorquando si parlava di far entrare nella Segreteria dell’allora Ministro Gianni AlemannoTeresa Lamberti “sorellastra dell’imprenditore “chiacchierato” così come riportato nell’articolo del Giornale diretto allora da Roberto NapoletanoGiovanni Citarella, collaboratrice del deputato Edmondo Cirielli allora Presidente della Provincia di Salerno. Lei porta un cognome diverso da Giovanni, ma sarebbe figlia dello stesso padre Gino Citarella, boss dell’agro nocerino, affiliato negli anni ’80 alla Nuova famiglia di Carmine Alfieri” (approfondimento qui).

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