I Comuni ricoprono il ruolo di soggetti primari delle politiche turistiche sul territorio e l’Ente Castel di Sangro è impegnato a promuovere e realizzare iniziative per la valorizzazione delle risorse turistiche locali. Il turismo invernale, nella stagione sciistica 2023-2024 ha registrato un calo di utenza per via delle alte temperature (cambiamento climatico), che ha comportato la chiusura anticipata della stagione invernale. Il calo delle presenze turistiche lo pagano i cittadini castellani, vediamo perche e quanto.
I castellani pagano gli spot TV regionali
Il comparto turistico necessita nell’immediato di interventi pubblici a sostegno per garantire una ripresa delle
presenze, in linea con i numeri dei precedenti anni. Dunque, al fine di implementare il recupero delle perdite avute nei mesi invernali, l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Angelo Caruso ha attivato una promozione della stagione estiva partendo da una campagna pubblicitaria primaverile, che esponga le attrattive della Città e del territorio, nonché gli eventi e manifestazioni 2024.
Il Comune di Castel di Sangro ha affidato la campagna pubblicitaria alla Teleregione Srl che propone un pacchetto di spot sul canale del digitale terrestre n. 10. Il pacchetto consiste nella trasmissione di 3 spot al giorno messi in onda prima del tg. La promozione pubblicitaria durerà dal 1 aprile 2024 fino al 30 giungo 2024 al prezzo di 1.800 €. Soldi pubblici, pagati dai cittadini e dalle cittadine castellani.
L’Amministrazione dell’Alto Sangro sta, probabilmente, maturando che l’economia sciistica è compromessa (per sempre?) dal cambiamento climatico. Una volta per tutte sarebbe cosa buona e giusta ascoltare la comunità scientifica sulla crisi climatica per predisporre un piano economico che inizi a fare a meno, gradualmente, del turismo sciistico. Ergo: no interventi sport, ma azioni amministrative lungimiranti e a lungo termine.
L’aumento della temperatura terreste è un dato oggettivo. Il Professore universitario nonché climatologo Luca Mercalli lo afferma da anni e lo ha ribadito nel libro “Salire in montagna. Prendere quota per sfuggire al riscaldamento globale“. Mercalli, per quanto riguarda il turismo sciistico, sostiene che “dobbiamo uscire dalla monocultura turistica dello sci e basta, per vedere invece nella montagna un patrimonio culturale e naturalistico dove praticare forme di turismo destagionalizzate” (approfondimento qui).