La questione del/della bambino/a lasciato dal servizio di refezione scolastica senza pranzo sconfina i cavilli burocratici e si pone al centro di una riflessione politico-sociale più ampia. Allargando ancor di più la prospettiva, l’Amministrazione del Comune di Sulmona non può e non deve permettere che un/una bambino/a non consumi il suo pasto per eventuali “colpe” (morosità) dei genitori. Gianfranco Di Piero batti un colpo, di’ qualcosa di sinistra.
Il regolamento del Comune di Sulmona sulla fruizione della mensa è immondo e andrebbe modificato
Se Nanni Moretti fosse di Sulmona direbbe al Sindaco: “Gianfranco Di Piero di’ qualcosa di Sinistra*. La notizia del/della bambino/a che non ha fruito del pasto è diventata virale e ha occupato le pagine di quasi tutte le testate nazionali. E l’Amministrazione sulmonese, di risposta, ha diramato un comunicato stampa cinico che di sinistra non ha nulla.
Eppure il Sindaco Gianfranco Di Piero, è bene ricordarlo, è stato eletto in una coalizione di centrosinistra. Nonostante ciò, Di Piero non riesce ad esprime un concetto non dico di sinistra, ma almeno di centro sinistra. La maggioranza a guida Di Piero, attraverso il comunicato stampa sul caso della refezione scolastica, ha sminuito la questione come un qualcosa di burocratico e non di politico.
Nello dettaglio, la nota diramata dal Comune si conclude così: “si ricorda inoltre che, nel caso specifico, nei giorni 7 e 8 Novembre il pasto è stato regolarmente somministrato, nonostante il sistema segnalasse una morosità, così come la consumazione di un primo piatto è stata garantita il lunedi successivo 11 Novembre, come confermato dagli operatori scolastici“. Dallo scritto si deduce la non consapevolezza del ruolo politico del Sindaco, soprattutto se di centrosinistra.
Innanzitutto, come riportato dal quotidiano online IlGerme, sarebbe stato sufficiente chiedere scusa alla famiglia del minore. In secondo luogo, il/la bambino/ ha mangiato per merito esclusivo delle maestre che si sono private del pasto (unica nota umana del caso). Terzo punto, il Sindaco avrebbe dovuto prendere coscienza del trauma patito dal/dalla piccolo/a e modificare il regolamento immondo riguardante l’accesso al servizio mensa.
Il Regolamento comunale attualmente prevede che il servizio a domanda individuale “sarà impedito o sospeso fino al ricaricamento del credito conto paganento“. Inoltre, le norme non prevedono tolleranza, scaricando, di fatto, le “colpe”, le dimenticanze e le difficoltà economiche delle famiglie sui bambini.
Rivolgo un appello a tutti i consiglieri comunali di Sulmona: presentare, urgentemente, un ordine del giorno per modificare l’attuale regolamento mensa del Comune. Il fine è consentire la fruizione della mensa anche a chi è moroso e solamente in un secondo momento recuperare i crediti, come previsto dalla legge.
Sulmona ha bisogno di un sindaco e non di un burocrate, di una figura istituzionale che sappia trasformare le idee in scelte politico-amministrative. E finché il centrosinistra continuerà ad assumere atteggiamenti borghesi, l’astensionismo aumenterà e le destre cristallizzeranno ancora di più il potere.