Genitori di tutto il mondo sulmonese, unitevi!

Il servizio di refezione scolastica del Comune di Sulmona (AQ) desta, ormai da anni, problemi. Anche quest’anno i genitori degli studenti e delle studentesse di Sulmona stanno patendo i disagi di un servizio mensa ancora inattivo. Probabilmente, la matassa non si sbroglierà in tempi celeri. Le famiglie non verranno salvate da nessuno/a, ma si dovranno salvare da “sole”.

Le famiglie di Sulmona scendano in piazza per chiedere l’avvio immediato del servizio mensa

Elenchiamo brevemente alcune difficoltà, a volte insormontabili, delle famiglie sulmonesi a causa dell’assenza del servizio mensa:

  1. Remunerare una babysitter che riprenda il/la bambino/a da scuola. I bambini delle materne, non potendo consumatore il pasto a scuola, sono costretti all’orario ridotto delle 13:30 (con la mensa attiva uscirebbero alle 16:00).
  2. Se i nonni non sono presenti e non si ha la disponibilità economica per pagare una babysitter, i genitori utilizzano i permessi lavorativi per l’uscita anticipa dei figli da scuola.
  3. I bambini delle elementari, in attesa dell’inizio della refezione scolastica, possono pranzare al sacco. Il cibo per essere ammesso a scuola deve rispettare regole rigide, ciò comporta che spesso gli studenti sono spinti a pranzare con un panino per comodità. Più di un nutrizionista storcerebbe il naso.
  4. le famiglie mono genitoriali subiscono il doppio i disagi di cui sopra.

Insomma, in questa triste vicenda ci sono due certezze, ovvero: la problematica della mensa deve essere risolta al più presto; i genitori non hanno santi in paradiso, ma dovrebbero organizzarsi e mettere in piedi una manifestazione. Il messaggio da lanciare deve essere forte e chiaro: avviare in pochi giorni la mensa scolastica.

La voce dei genitori arriverà forte e chiara ai rappresentanti del Comune di Sulmona se la manifestazione sarà partecipata. In altre parole, la partecipazione numerosa delle famiglie potrà cambiare le sorti della “partita” mensa. Genitori di tutto il mondo sulmonese, siete pronti a scendere in piazza?

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