Fratelli D’Italia e di collaborazioni di lavoro

Fratelli D’Italia sembra ricordare la serie TV “Tutto in famiglia” sia a livello nazionale che locale. Il caso nazionale di Arianna Meloni , sorella della Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, dal 24 agosto 2023  è a capo della segreteria politica ed è responsabile del tesseramento di Fratelli d’Italia. Il caso locale di Massimiliano Ferrini, terzogenito della Consigliera meloniana abruzzese Maria Assunta Rossi, assunto con un contratto di collaborazione diretta dal viceministro degli Affari Esteri e delle Cooperazione Internazionali Edmondo Cirielli. Vediamo i dettagli.

Massimiliano Ferrini è addetto stampa del Viceministro Cirielli grazie ad un incarico fiduciario

Massimiliano Ferrini, raggiunto telefonicamente, afferma che “Abbiamo conosciuto il vice ministro durante la campagna elettorale di mamma, che curavo io dal punto di vista di comunicazione. Ho inoltre curato la comunicazione della Scuola politica Spes che ho anche frequentato. Il suo staff ha notato la comunicazione fatta a loro dire molto bene e mi ha proposto una collaborazione con lo staff“.

Sempre Ferrini continua: “Dopo vari colloqui hanno deciso di prendermi per un periodo di prova. Il mio CV ha passato regolarmente i controlli degli uffici di competenza e adesso svolgo il ruolo di responsabile delle relazioni istituzionali e delle comunicazioni esterne“.

Come si evince dalle parole di Ferrini, per vedersi affidare incarichi di collaborazione diretta dai rappresentanti politico-istituzionali di Fratelli D’Italia è importante essere dentro la cosiddetta “cerchia magica“. Nel caso di specie, è centrale il rapporto di parentale diretta tra lui e la madre. È difficile credere che un lavoro fiduciario, a livello nazionale, sia assegnato soltanto per merito proprio al figlio di una Consigliera regionale della destra. Nel territorio italiano ci sono tanti giornalisti.

Il compenso contrattuale a favore di Ferrini pesa alle tasche dei contribuenti italiani 50.000 € l’anno. È bene sottolineare che la pubblica amministrazione sta elargendo più di 4.000 € al mese per un incarico rivestito da un professionista non iscritto all’ordine dei giornalisti. Insomma, non proprio un compenso da primo lavoro e soprattutto in linea con i salari della classe media.

Berlinguer parlerebbe di questione morale, la sinistra extraparlamentare parlerebbe di azioni di disobbedienza civile. Alla classe dirigente del centrodestra si contesta il metodo nella gestione dei soldi ed incarichi pubblici. Dai fondi a pioggia clientelari agli incarichi affidati ai parenti dei discendenti dei “camerati” politici.

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