Daniele Di Bartolo, Avvocato nonché già due volte consigliere del comune di Raiano (AQ), in corsa con Italia Viva per uno scranno da consigliere della Regione Abruzzo. Il renziano non ha timore di esporre le sue idee, come lo dimostra la sua posizione politica favorevole alla centrale e al metanodotto Snam.
Descrizione politica di Daniele Di Bartolo
Sin dalla costituzione sono tesserato di Italia Viva, alla quale provengo dal PD, cui pure avevo dato la mia
adesione dalla data di costituzione. Ho ricoperto la carica di consigliere comunale di opposizione a Raiano dal
1997 al 2000, dopo aver capeggiato una lista ispirata da un movimento civico, Rifondazione Comunista e
Verdi, uscita sconfitta alle elezioni, e dal 2001 al 2003, dopo essermi candidato alla carica di Consigliere
Comunale nella lista della medesima area politica, capeggiata dal Prof. Salvatore Fonte.
Rinnovo Consiglio Regione Abruzzo: Intervista a Daniele Di Bartolo
Iniziamo dalla Sua scelta di scendere in campo con Luciano D’Amico (coalizione di centro-sinistra). Perché ha scelto, tra i tanti partiti della coalizione per il rinnovo del Consiglio regionale abruzzese, di correre con Riformisti e Civici?
Una ragione di appartenenza politica: come precisato sono iscritto ad Italia Viva, che ha ispirato con i Socialisti il progetto politico, cui sento di poter dare il mio contributo, soprattutto affinchè abbia un seguito dopo le elezioni, che si vinca o si perda.
Di Bartolo, se dovesse essere eletto, potrebbe illustrarci le tre azioni che metterebbe subito in atto per migliorare la qualità della vita dei cittadini della Valle Peligna?
Ritengo una priorità assoluta rivitalizzare il nostro tessuto economico. Dobbiamo riportare il lavoro e la formazione nella nostra terra per evitare che le comunità si spengano lentamente e definitivamente, ciò è possibile mettendo a sistema le attività produttive che vi insistono con politiche consortili, le quali sono sostenute da linee di finanziamento europeo. Mi impegnerei, altresì, per fare in modo che i nostri comuni, laddove siano avvinti da un’identità territoriale comune, mettano in atto strumenti urbanistici integrati, per evitare che si debbano ancora ascoltare storie di insediamenti produttivi che fuggono per carenza di un’area adeguata, nonostante siano anni che siamo in Z.E.S.. Rafforzare la sanità di prossimità soprattutto nelle aree interne montane. Tanti altri sarebbero, poi, i temi ma mi fermo a 3!
Avvocato, ci spiega come mai è favorevole alla centrale e al metanodotto Snam? A Sulmona hanno sfilato 10.000 persone contro l’opera.
Premetto che sull’argomento so benissimo che esistono sensibilità diverse all’interno del centro sinistra ma non mi convincono le ragioni del No, così come non mi persuadono le ragioni del no alla deviazione del tracciato autostradale, che probabilmente non si sarebbe mai realizzata e proposta da Toto, così come non comprendo la levata di scudi quando si parla di termovalorizzazione dei rifiuti e stiamo in pace con noi stessi se li sotterriamo sotto al Morrone. Comprendo le reazioni dei cittadini ma la politica deve avere la caratura e lo spessore di tradurre la realizzazione di dette infrastrutture in occasione di crescita e benessere per l’intera collettività.
Sempre sul tema elezioni regionali, cosa recrimina politicamente all’attuale Presidente Marsilio? Come giudica le scelte politico-amministrative del Centrodestra abruzzese sui servizi essenziali della Valle Peligna?
Recrimino l’assenza: chi lo ha mai visto?! Vi ricordate di progetti ed idee a sostegno delle aree interne in questi anni? ci sono stati momenti in cui si dava per buono che la nuova linea Pescara Roma passasse per L’Aquila, un’idea demenziale poi abbandonata ma che ci da la misura della considerazione che nutrono per la Valle Peligna.
Passando all’argomento cultura, a Sulmona, ma è un problema di tutte le aree interne, è nata una petizione per intitolare un’aula studio a Carlo Tresca. L’iniziativa popolare nasce dalla carenza di spazi pubblici per lo studio e per lo scarso servizio offerto dall’APC “G. Capograssi”. Ci potrebbe illustrare la Sua idea di cultura?E secondo Lei perché si è giunti a “svuotare” la cultura?
Gli spazi pubblici per lo studio e la cultura ben vengano e dedicare un’aula a Carlo Tresca sarebbe cosa giusta anche se io suggerire un altro grande abruzzese: Marco Pannella, troppo spesso dimenticato. Per me la cultura non è solo formazione intellettuale e morale dell’individuo ma consiste anche nella trasmissione dei valori di una comunità, tra i quali primeggiano quelli del mondo del lavoro: siamo stati abili lavoratori di pietro, ferro e legna, ora gli artigiani stanno scomparendo e con loro i saperi che tramandano. La cultura si è svuotata perché siamo più poveri in un’area che non conosce argine allo spopolamento e perché disperdiamo 16.000.000 di euro in mance elettorali, anziché indirizzarli su pochi eventi di spessore, che possano essere anche da volano per il turismo (approfondimento qui).
L’attuale rappresentante regionale nonché candidata con Noi Moderati Marianna Scoccia, nei comizi elettorali, sottolinea di aver indirizzato fondi regionali in favore delle chiese e delle parrocchie. Non crede ci sia un problema di laicità? Come giudica tale approccio culturale?
Non giudico gli approcci culturali altrui, io avrei optato per scuole e palestre.
Invece, l’altra nostra rappresentante regionale, Antonietta La Porta, ha destinato 40.000 € del Piano Sociale regionale abruzzese all’Ass. Abruzzo Again per la realizzazione, a Pratola Peligna (AQ), del progetto “Villaggio di Harry Potter”. Non crede che ci sia un approccio discrezionale nell’assegnazione di soldi pubblici destinati al sociale?
L’idea di disperdere 16.000.000 di euro o deviare altre somme da finalità proprie in mance elettorali da riscuotere come gabellieri in campagna elettorale si può definire con una sola parola: clientelismo. È la forma più antica di politica che l’uomo conosce. Io dico che la politica può fare di più e cioè compiere scelte su poche iniziative di valore sul territorio da fare entrare nel FUS e spingere sulle Fondazioni delle Casse di Risparmio provinciali affinchè si coordino per finanziare le iniziative secondo parametri oggettivi e non con criteri clientelari.
Trasparenza amministrativa: non ritiene surreale che Consiglio e Giunta regionale abbiano assegnino in modo discrezionale fondi a pioggia alle associazioni e ai comuni “amici”? Non crede che il Consiglio regionale debba approvare una legge per una gestione più oculata dei contributi pubblici?
SI, assolutamente, anzi spero che i contributi riportati nella legge di stabilità possano essere revocati e
utilizzati con i criteri sopra esposti.
Di Bartolo, in due frasi, perché i cittadini e le cittadine dovrebbero votare per Lei?
Le ragioni del voto in mio favore le potete cogliere nelle risposte precedenti.