Domani, probabilmente, il Comune di Sulmona (AQ) metterà una toppa ai ritardi del servizio di refezione scolastica. In altre parole, il Comune sceglierà l’affidamento diretto, in via temporanea, del servizio mensa ad altra impresa. Lo spettro di una manifestazione ha accelerato le scelte politico-amministrative dell’Ente sulmonese.
Sulmona opta per una soluzione temporanea
Anche quest’anno i genitori degli studenti e delle studentesse di Sulmona stanno patendo i disagi di un servizio mensa ancora inattivo (approfondimento qui). Le famiglie e il diritto allo studio degli studenti stanno subendo la sufficienza amministrativa dell’apparato burocratico della Città ovidiana.
La Ri.Ca srl si è aggiudicata la gara d’appalto del servizio pubblico essenziale, offrendo per il periodo quadriennale dell’affidamento il prezzo di un milione e ottocentosessantamila euro, oltre all’iva 4%, per il corrispettivo totale di 1.935.348,40 €. in pratica 360.000 pasti per quattro anni al prezzo di 5,16 euro caduno. All’aggiudicazione non è mai seguito il servizio vero e proprio per mancanza del centro cottura.
Sotto l’aspetto politico crescono i malumori nei confronti del lavoro dei funzionari amministrativi del Comune di Sulmona. Non aver verificato in modo concretamente l’adeguatezza della cucina designata dalla Ri.Ca Srl è la goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza politica.
In sostanza, qualcuno/a dovrà “pagare”. I bonus produzione sarebbero attenzionati e potrebbero essere decurtati o addirittura non elargiti. La politica chiede le pagelle per i dipendenti pubblici e lo stop dei fondi a pioggia. I genitori decideranno il voto della materia “bandi pubblici”. La lente di ingrandimento della trasparenza si concentrerà sulle decisioni dei competenti Nuclei di valutazioni dei bonus in questione.