Nella delibera 228/2023 della Corte dei Conti è scritto nero su bianco che la società del servizio rifiuti Cogesa, nel quinquennio 2018-2023, ha conferito incarichi, costati ai contribuenti abruzzesi, la cifra di 2.092.875 € (due milioni novantaduemila ottocentosettantacinque euro).
Spese da capogiro per le consulenze e le collaborazioni conferite da Cogesa SpA
Entrando nel merito della Delibera della Corte dei Conti, nel 2018 risultano conferiti incarichi per un totale di 230.544,74 €, nel 2019 per un totale di 180.838,69 €, nel 2020 per un totale di 277.723,32 €, nel 2021 il numero degli incarichi e la conseguente spesa pubblica risultano raddoppiati per un totale di 624.131,84 €, nel 2022 la spesa per incarichi conferiti è pari a 333.088,49 €, nel 2023 sono stati conferiti incarichi per l’importo di 446.548,70 €.
Le spese più dispendiose hanno riguardo nell’anno 2018 l’affidamento diretto della campagna comunicazione Cogesa (36.000 €), nell’anno 2019 l’affidamento diretto del servizio di Prevenzione e Protezione (36.000 €), nell’anno 2020 l’affidamento diretto dell’incarico di supporto ai RUP (74.500€), nell’anno 2021 sempre l’affidamento diretto dell’incarico a supporto ai RUP (74.500 €), nell’anno 2022 l’affidamento diretto dell’ incarico di progettazione definitiva esecutiva per riqualificazione energetica “ecobonus” del complesso degli uffici amministrativi della Società (55.100 €) e, infine, nell’anno 2023 le quattro consulenze per la gestione della crisi d’impresa dal valore di 80.500 € cadauna.
Insomma, oltre al “danno” la beffa. Le diverse governance Cogesa non solo hanno affidato sontuosi incarichi con i soldi pubblici, ma, ad oggi, i contribuenti abruzzesi vedono addebitarsi anche 342.000 € di consulenze finalizzate alla gestione della crisi aziendali.
Per di più, la quasi totalità degli incarichi
sono stati conferiti con affidamento diretto senza alcuna procedura comparativa. L‘art. 6 del Regolamento della Società Cogesa per il conferimento di incarichi professionali stabilisce che l’affidamento in via diretta può avvenire, previa specifica motivazione scritta, esclusivamente in ipotesi di casi eccezionali (approfondimento del Regolamento qui).
Negli atti di conferimento degli incarichi in questione, non vi sono i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche a fondamento del conferimento diretto. In altri termini, gli incarichi devono rispondere ad esigenze di natura eccezionale e straordinaria oggettivamente non fronteggiabili dalle risorse umane della Società. E, quindi, l’incarico deve riportare chiaramente le esigenze da soddisfare e la durata.
Cogesa tra mancata trasparenza e possibile danno erariale
Per quanto riguarda la trasparenza amministrativa, sembrerebbe, come scritto nella Delibera dei giudici contabili, che non tutti gli incarichi affidati dal Cogesa siano stati pubblicati nella sezione “società trasparente” del sito istituzionale come stabilito dall’art. 15 D.Lgs. 33/2013.
Nel dettaglio, l’omessa pubblicazione dei dati sulla trasparenza, come previsto dell’art. 15, co. 3 del D.Lgs. 33/2013, comporterebbe tre conseguenze: la responsabilità disciplinare di colui che ha disposto il pagamento del corrispettivo, accertata all’esito del relativo procedimento; il pagamento di una sanzione pari alla somma liquidata, sempre a carico di colui che ha disposto l’erogazione del compenso; il risarcimento del danno ingiusto derivante dalla mancata pubblicazione delle informazioni obbligatorie da parte del funzionario responsabile.
Insomma, la società Cogesa è lontana dal potersi definire casa di vetro. “La casa dell’Amministrazione dovrebbe essere di vetro” affermava più di cento anni fa Filippo Turati in occasione di un discorso tenuto presso la Camera dei Deputati nel 1908. Nonostante siano trascorsi tanti anni, la vicenda Cogesa dimostra che c’è chi ancora non recepisce l’importanza della trasparenza amministrativa.
Passando all’argomento danno erariale, la Corte dei Conti, nelle conclusioni della Delibera, evidenzia le gravi criticità “sia attinenti alla gestione della società che all’esercizio del controllo da parte delle amministrazioni pubbliche socie, con possibili ricadute anche sull’ affidamento dei servizi alla società“.
Sulla vertenza che sta “investendo” la Società abruzzese, la sindaca Antonella Di Nino e l’assessore Antony Leone hanno messo in dubbio la gestione economica da parte delle diverse governance del Cogesa.
Tali dubbi sono emersi con l’analisi dei bilanci Cogesa da parte della Corte dei Conti. I giudici contabili,a loro volta, ipotizzando il possibile danno erariale, hanno trasmesso la Delibera alla competente Procura della Corte dei conti. Tutti i nodi vengono al pettine.
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Patrizio Pac
Oltremodo come precisato dal Tar di BARI SENTENZA N.237/2020 LE ATTIVITÀ DI ASSISTENZA RUP che superano una spesa di 40000€ devono necessariamente procedere ed applicare il codice dei contratti pubblici non degli incarichi professionali..,