La figura del Presidente dell’associazione culturale Astra Abruzzo, Luigi Santilli, solleva importanti interrogativi sulla gestione politica dei fondi pubblici. Il Presidente di Astra, oltre a ricoprire la carica di presidente di un’associazione che beneficia di finanziamenti pubblici a pioggia dalla Regione Abruzzo (10.000 €) è anche membro del direttivo di Fratelli d’Italia di Pratola Peligna. Oltre l’evidente inopportunità politica, tale situazione potrebbe configura un conflitto di interesse potenziale.
Il Presidente di Astra Abruzzo scelga la politica o l’associazione
Questa situazione ha suscitato preoccupazioni circa un possibile conflitto di interessi potenziale, poiché la politica dovrebbe essere al servizio della collettività, e non un mezzo per gestire risorse pubbliche a vantaggio di associazioni amiche o di cui si è responsabili. Il nodo centrale della vicenda è proprio l’uso dei soldi pubblici destinati a progetti culturali e sociali.
Anche se Santilli non esercita direttamente il diritto di voto per l’assegnazione dei fondi, il semplice fatto di ricoprire il ruolo di presidente dell’associazione e contemporaneamente essere membro del partito che influenza le decisioni del consiglio regionale può comunque configurare un potenziale conflitto di interesse.
Questo perché, sebbene non sia personalmente in grado di decidere, la sua appartenenza e il suo ruolo all’interno del partito possono contribuire indirettamente a creare un contesto in cui l’ associazione riceve favori. In altre parole, anche l’apparenza di conflitto d’interesse è rilevante: la fiducia dei cittadini e la trasparenza dell’azione pubblica richiedono che le decisioni sull’erogazione dei fondi siano prese in modo completamente separato da interessi personali o affiliazioni politiche, indipendentemente dal fatto che tu abbia o meno un voto diretto.
L’associazione Astra Abruzzo, come molte altre realtà del territorio, riceve finanziamenti dalla Regione per portare avanti attività che dovrebbero contribuire al benessere e alla crescita culturale della comunità. Tuttavia, la vicinanza di Santilli a un partito politico, come Fratelli d’Italia, pone una questione di equità e trasparenza nella gestione di questi fondi.
La politica deve garantire che le risorse pubbliche siano distribuite secondo criteri oggettivi, basati sul merito dei progetti e sulle reali esigenze della collettività, non influenzati da appartenenze partitiche o ruoli politici. Quando un esponente politico ricopre ruoli di responsabilità in associazioni finanziate dallo Regione, sorge il dubbio che i finanziamenti possano essere indirizzati in modo non imparziale, favorendo progetti legati a interessi specifici o a soggetti che rappresentano una determinata parte politica.

Non si tratta semplicemente di una questione di opportunità, ma di una vera e propria necessità di garantire l’indipendenza e la trasparenza nella gestione dei fondi pubblici. Ogni tipo di intreccio tra politica e gestione dei fondi pubblici rischia di minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. È fondamentale che i finanziamenti regionali e statali siano gestiti con rigore e senza influenze politiche che possano alterare l’imparzialità e la giustizia nella distribuzione delle risorse.
Questo caso pone anche una questione di rispetto per il ruolo delle istituzioni stesse. Se la vicinanza del Presidente di Astra alla Consigliera regionale di Fratelli D’Italia Maria Assunta Rossi è in grado influenzare la destinazione di risorse pubbliche della Legge Mancia a favore di un’associazione culturale, il rischio è che la linea di demarcazione tra interesse pubblico e interesse politico diventi sempre più labile. Non possiamo permettere che le risorse destinate alla cultura e al sociale vengano utilizzate come strumenti di potere politico.
In sintesi, la situazione che riguarda Luigi Santilli rappresenta una riflessione necessaria sulla gestione dei fondi pubblici e sull’opportunità di mantenere separate le sfere politica e sociale. La trasparenza e l’equità devono rimanere pilastri fondamentali in tutte le azioni delle istituzioni, per garantire che la politica rimanga realmente al servizio dei cittadini e non venga distorta per interessi di parte.