Il responso elettorale abruzzese ha partorito tre Consigliere regionali peligne di maggioranza e di destra: Antonietta La Porta, Mariassunta Rossi e Marianna Scoccia. Dalla Legge n. 515/1993 e dalla Legge n. 43/1995 si desume che entro 3 mesi dalla data delle elezioni, i candidati devono sottoscrivere ed inviare al Presidente del Consiglio regionale e al Collegio regionale di garanzia elettorale un rendiconto concernente le spese sostenute, le obbligazioni assunte, finanziamenti/contributi da parte di terzi e gli estratti conti bancari e postali (approfondimento qui). In attesa del rendiconto 2024, vediamo il rendiconto delle spese elettorali della Scoccia e de La Porta del 2019.
Le spese per la campagna elettorale abruzzese 2019 della Scoccia e de La Porta
Innanzitutto è bene ricordare che, secondo le predette Leggi, L’importo massimo di spesa per ciascun candidato di una lista circoscrizionale è fissato in 38.802,85 € incrementato di una ulteriore cifra pari al prodotto di 0,0061 € per ogni cittadino residente nella circoscrizione. In altre parole, nella circoscrizione dell’Aquila, con una popolazione di all’incirca 290.000 persone, ogni candidato non dovrebbe spendere oltre 40.000 € per la campagna elettorale.
Per quanto riguarda la campagna elettorale abruzzese 2019 di Marianna Scoccia, ex Udc e ora con Noi Moderati, ha speso all’incirca 13.000 €. Tra le spese più sontuose vi troviamo: la produzione di materiali e mezzi per la propaganda (3.633,20 €); l’affitto per i materiali a mezzo per la propaganda (3.442 €); l’acquisto di spazi su organi di informazione (1.045 €); l’acquisto di spazi su televisioni privati (1.206,40 €); le spese per l’organizzazione di manifestazioni di propaganda (3435,76 €).
Entrando nel merito della campagna elettorale 2019 di Antonietta La Porta, ex Lega ora Forza Italia, la spesa all’incirca 6.200 €. Nel dettaglio, le spese più ricche hanno riguardato materiali e mezzi di propaganda (2.999 €) e la diffusione-pubblicità (3.802 €).
Infine, le spese elettorali della neoeletta, con Fratelli D’Italia, Mariassunta Rossi (approfondimento qui) non sono ancora presenti nella sezione “Amministrazione trasparente” del portale online istituzionale della Regione Abruzzo. Per adempiere agli obblighi di trasparenza, tutte e tre le Consigliere, hanno come termine ultimo il 1o giugno.
Insomma, è facilmente intuibile sia il trasformismo delle confermate consigliere Regionali, sia la non accessibilità economica dei cittadini e delle cittadine alle elezioni. Non solo, le Leggi sulla trasparenza delle spese elettorali sono “un buco nell’acqua“, i conti, cioè il rendiconto, alla fine riescono sempre. Servirebbero più controlli durante la campagna elettorale, il rischio reale è l’aumento dell’astensione elettorale e, di conseguenza, una democrazia ancora più fragile.