Nel panorama della politica italiana, l’arte della retorica è spesso più raffinata della sostanza delle decisioni prese. Le recenti dichiarazioni dei rappresentanti abruzzesi di Forza Italia e Noi Moderati ne sono un esempio lampante. In un equilibrismo linguistico degno di nota, il segretario regionale di Forza Italia Abruzzo, Nazario Pagano, e quello di Noi Moderati, Paolo Tancredi, insieme ai capigruppo Emiliano Di Matteo e Marianna Scoccia, ci tengono a precisare che non sono “assolutamente favorevoli ad alcun aumento della pressione fiscale”. Eppure, nello stesso respiro, ci dicono che un aumento ci sarà, sebbene limitato a quest’anno (approfondimento qui)
Il paradosso made in Abruzzo della “pressione fiscale che non aumenta”
Ecco il nodo della questione: si nega l’aumento delle tasse, ma se ne giustifica l’introduzione come una necessità transitoria in attesa di trasferimenti e riforme future. Il messaggio è chiaro: non vogliamo aumentare le tasse, ma per quest’anno lo faremo comunque.
Le parole sono importanti, e chi fa politica lo sa bene. L’affermazione secondo cui la pressione fiscale “non aumenterà” si scontra con la realtà della manovra: un incremento delle imposte nel 2025, con la promessa che nel 2026 la situazione potrebbe migliorare grazie a nuovi trasferimenti statali. È un classico schema della politica italiana: scaricare sul futuro le soluzioni, mentre si chiedono sacrifici immediati ai cittadini.
Il nodo della questione è che i rappresentanti di Forza Italia e Noi Moderati ammettono implicitamente che il sistema sanitario regionale è in crisi e che servono “riforme strutturali urgenti, profonde e non più rinviabili”. Ma perché queste riforme vengono avviate solo ora, con la pressione del disavanzo e la necessità di un intervento straordinario? Se la gestione della sanità fosse stata più oculata negli anni precedenti, oggi non ci troveremmo di fronte alla scelta tra tasse più alte o servizi insufficienti.
Il peso sui cittadini della Regione Abruzzo e le promesse di riforma
In sintesi, la giustificazione politica di Forza Italia e Noi Moderati suona come un tentativo di minimizzare un fatto incontestabile: i cittadini abruzzesi pagheranno più tasse. La promessa di una “nuova riorganizzazione” che porterà a una sanità più efficiente e sostenibile è senza dubbio positiva, ma rimane una promessa, subordinata a un aumento fiscale immediato.
Il rischio, come spesso accade, è che l’aumento delle tasse rimanga mentre le riforme si rivelino meno incisive del previsto. Il gioco di parole serve a mascherare questa realtà, ma i cittadini abruzzesi si troveranno comunque a pagare il conto.
La gestione economica della Regione da parte del centrodestra è una contraddizione evidente: da un lato l’aumento delle tasse, giustificato dalla necessità di sanare i debiti accumulati dalla sanità, dall’altro la spesa in eventi pubblici che non solo non contribuiscono a risolvere il problema ma rischiano di accentuarlo. Milioni di fondi pubblici elargiti a pioggia seguendo le regole del cosiddetto amichettismo. È bene ricordare sia i 40.000 € stanziati, grazie anche al supporto politico di Antonietta La Porta, al Villaggio di Harry Potter organizzato a Pratola Peligna, sia la quantità spropositata di soldi pubblici utilizzata dalla Scoccia (in modo autoreferenziale) per eventi spot.