La sindaca di Prezza (AQ) nonché consigliera della Regione Abruzzo Marianna Scoccia ha spostato, con un emendamento all’Allegato 3 della Legge Regionale 06/2023, 20.000 € dal Comune di Roccacasale (evento Borgo di Fate) al Comune del Carciofo.
Il civismo made Abruzzo è autoreferenziale
Il Sindaco Enrico Pace di Roccacasale ha richiesto alla Consigliera Scoccia un contributo regionale di 20.000 € per organizzare l’evento Borgo di Fate nel Comune di Roccacasale. La Scoccia, in un primo momento, ha garantito tramite la Legge Reg. 06/2023 un contributo straordinario alla festa delle fate.
Forti del consistente contributo promesso e previsto nell’Allegato 3 della legge anzidetta, l’Associazione Abruzzo Again guidata da Di Prata, per strutturare la rappresentazione roccolana, ha preventivato una spesa pari a 40.000 €. Tali soldi sarebbero, appunto, stati girati dall’Amministrazione roccolana all’Ass. di Di Prata per mettere in piedi Borgo di Fate.
In sostanza, Abruzzo Again ha ingaggiato diversi professionisti dello spettacolo basandosi, soprattutto, sulla sicurezza economica conferita dal contributo regionale.
Il presidente Di Prata, poiché le date estive degli spettacoli di Borgo di Fate erano sempre più vicine e per eseguire con zelo i compiti istituzionali presi in carico dall’Associazione, ha domandato al Sindaco di Roccacasale di informarsi sul contributo regionale promesso dalla Consigliera Scoccia.
Il Sindaco Enrico Pace, prontamente, ha contattato il Dipartimento della Regione Abruzzo competente in materia. Ed ecco che la verità viene a galla. Il Dirigente regionale ha comunica al Sindaco di Roccacasale l’emendamento autoreferenziale della Scoccia.
Il Sindaco Pace e il presidente Di Prata sono esterefatti, dato che sono venuti a conoscenza dell’avvenuto spostamento di fondi pubblici dal Dirigente regionale. E questo è sgarbo istituzionale vero è proprio. La Scoccia avrebbe dovuto informare il Sindaco roccolano dell’emendamento.
La Consigliera, per il ruolo istituzionale ricoperto, dovrebbe rappresentare tutti gli attori istituzionali della Valle Peligna. La realtà, ahimé, invece denota l’autoreferenzialità del civismo abruzzese, poiché con l’emendamento in questione la Scoccia ha dirottato i soldi previsti per Borgo di Fate alla sfarzosa estate prezzana (approfondimento estate di Prezza qui).
Le probabili ragioni dietro l’emendamento della Scoccia e le conseguenze
Le probabili motivazioni dietro l’emendamento della Consigliera Marianna Scoccia sono di natura partitica. Il Sindaco di Roccacasale Enrico Pace, sempre più vicino al centro destra, non è più un attore politico del gruppo civico facente capo ai coniugi Gerosolimo-Scoccia.
Pertanto, le scelte politiche del civismo made Abruzzo sono indirizzate a “premiare” i sindaci alleati. Anzi, con l’imminente campagna elettorale, a premiare loro stessi. Visto che, dati alla mano, l’estate prezzana è stata finanziata quasi interamente con i contributi pubblici degli abruzzesi.
Il Civismo non ha una connotazione partitica ben precisa. Non ha un ideale guida. In una campagna elettorale lo si trova alleato con il centro-destra e in un’altra con il centro-sinistra. La loro alleanza è unicamente strategica, finalizzata a mantenere il loro status quo (e le loro ricchissime indennità!). Ad esempio immigrati no se si gareggiata con il centro-destra, immigrati si se invece corrono con il centro-sinistra.
Le logiche del civismo sono quelle anacronistiche della Prima Repubblica. Le conseguenze le pagano sempre i cittadini. Come le perdite patite dall’Ass. Abruzzo Again che, avendo costruito Borgo di Fate sul promesso e poi negato contributo regionale. La Politica, teoricamente, è l’arte del bene comune, perché le scelte politiche arbitrarie possono produrre conseguenze negative per la collettività.