Il Consiglio regionale dell’Abruzzo, attraverso la cosiddetta Legge mancia, elargirà fondi pubblici a favore di chiese, di istituti religiosi, di parrocchie e di comitati confessionali della Valle Peligna abruzzesi pari a 83.500 €. Il filosofo Karl Marx affermava che “La religione è l’oppio dei popoli“. Di conseguenza, i fondi pubblici elargiti dal Consiglio regionale al clero si possono etichettare come oppio dei popoli?
Le ristrutturazioni degli edifici religioni e diverse attività confessionali dovrebbero essere finanziate con i soldi del clero
In Valle Peligna usufruiranno dei contributi pubblici regionali il Pontificio Istituto Pio Filippine di Sulmona per le spese di funzionamento dell’associazione (2.000 €), la Parrocchia di San Michele Arcangelo di Roccacasale per le opere di sistemazione della chiesa omonima (10.000 €), la Parrocchia di San Giovanni di Capestrano della frazione di Torrone di Introdacqua per ristrutturare la struttura (25.000 €), la Parrocchia Santa Maria Maggiore per ristrutturare l’edificio di Raiano (20.000 €).
Non vi finisce qui l’elenco dei percettori religiosi dei fondi a pioggia, ovvero: la Parrocchia Sant’Eustacchio Martire di Campo Di Giove per il sostegno alle attività parrocchiali (2.000 €), la Parrocchia Maria SS. della Libera di Pratola Peligna per il restauro dell’organo (4.000 €), il Comitato Festa Maria SS. della Libera sempre di Pratola Peligna per le spese degli eventi (10.000 €) e la Diocesi Valva Sulmona per il restaura della Chiesa delle Sette Marie (10.000 €).
La Regione Abruzzo, rispetto l’anno passato, ha elargito 30.000 € in più agli enti cattolici peligni (approfondimento qui). Insomma, i rappresentanti politici di destra di Palazzo dell’Emiciclo sono in controtendenza rispetto alla secolarizzazione in atto e la laicità dello stato italiano.
È vitale per la democrazia rispettare e attuare il principio di laicità, dato che avranno diritto al finanziamento non solo gli edifici di culto di stampo cattolico, ma anche le strutture di altre religioni (moschee, sinagoghe e così via). Invece, attualmente, la Regione Abruzzo con i soldi anche dei contribuenti atei/agnostici ingrassa le casse del clero. Un sistema in totale contrasto il principio di uguaglianza sancito delall’articolo 3 della Costituzione italiana.
Casa Di Vetro domanda alle tre Consigliere regionali di maggioranza Maria Assunta Rossi (FDI), Antonietta La Porta (FI) e Marianna Scoccia (Noi Moderati) a rendere note le paternità delle richieste di finanziamento accolte dal Consiglio regionale con la Legge Mancia, a meno che la trasparenza non sia vista come un tabù.
Fabrizio Facchini, rappresentante UAAR L’Aquila, sottolinea l’importanza di una spesa pubblica laica
“L’UAAR, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, si batte affinché lo Stato sia laico, e, conseguentemente, sia laica anche la spesa pubblica. Noi riteniamo che le religioni debbano essere finanziate esclusivamente dai propri fedeli e non dallo Stato, in nessuna delle sue forme, comprese le Regioni. Questi finanziamenti sono un pugno in faccia alla laicità. Perché un musulmano o un ebreo o un ateo dovrebbero finanziare un’altra religione, incidentalmente sempre la stessa?!
Pochi sanno che la Chiesa cattolica, mediante innumerevoli rivoli o veri e propri fiumi di denaro e in varie modalità, incassa o comunque usufruisce di oltre SEI MILIARDI di euro annui dall’Italia. Si veda il sito www.icostidellachiesa.it, gestito dall’Uaar. Ultimamente si è aggiunto anche il giubileo, evento che ad oggi è costato alla collettività almeno 4,3 miliardi di euro (si veda: www.carogiubileo.it). Ricordo in proposito che la regione Abruzzo ha stanziato, con l’assestamento di bilancio 2024-2026, ben 300.000 euro per l’evento, che interessa esclusivamente i cattolici (si veda: https://www.facebook.com/share/p/14mEPiWKre/).
Ma evidentemente per i politici neanche questo basta, e accaparrarsi qualche voto in più da qualche fedele ingenuo val bene l’utilizzo di denaro di tutti, cattolici e non cattolici. E questo nonostante le chiese si stiano spopolando sempre di più e la secolarizzazione avanzi, anche in Italia.
Un’ultima considerazione che pochissimi fanno: rileviamo pure che finanziare la Chiesa cattolica significa anche foraggiare un’organizzazione non democratica, maschilista, misogina ed omofoba, con gravissimi problemi interni di abusi su minori e persone in ruoli subalterni, come le suore.
Quale altra organizzazione del genere sarebbe finanziata pubblicamente? Mistero della fede!“