La vittoria della coalizione del centrosinistra in Sardegna dimostra che le utopie sono nella testa dei rassegnati. Nella realtà, la volontà e il coraggio sono le armi da mettere in campo per battere le destre. Anche in Abruzzo il “colpaccio” è possibile.
Abruzzo e Sardegna contro le politiche delle destre
Le ingiustizie del governo regionale guidato da Marsilio sono tante, troppe. I colpi sferrati dalle scelte politiche-amministrative delle destre hanno colpito ambiente, sanità, aree interne e tanto altro ancora.
Ricordiamo come, nel cuore della notte, con un tratto di penna, il Consiglio Regionale della regione Abruzzo ha cancellato il 98% dell’area della Riserva del Borsacchio. Le elezioni regionali sono alle porte (precisamente a marzo) e come cittadini abbiamo il dovere civico di conoscere le Rappresentanti peligne sedute sugli scranni di Palazzo dell’Emiciclo che hanno votato la sveltina non ecologista (approfondimento qui).
I fondi a pioggia sono una forma di clientelismo che va fermato. Un caso clamoroso: la Giunta regionale del Presidente Marco Marsilio, tramite il lavoro “certosino” della Consigliera abruzzese Antonietta La Porta, ha autorizzato il pagamento dell’acconto, pari al 70%, all’Associazione guidata da Alessandro Di Prata servendosi dello stanziamento rubricato “Fondo Sociale Regionale per l’espletamento di servizi ed interventi in materia sociale e socio-assistenziale – L.R. 135/1996”. L’acconto sborsato dai contribuenti è di 28.000 €. La somma totale finanziata da noi soldi è pari a 40.000 € (approfondimento qui).

Le politiche regionali del centrodestra da tempo hanno abbandonato le infrastrutture della cultura presenti in Valle Peligna. L’APC di Sulmona è relegata nella sede INPS, in attesa che vengano elargiti fondi pubblici per sistemare la sede storica di Palazzo Portoghesi (approfondimento qui).
La sindaca di Prezza (AQ) nonché consigliera della Regione Abruzzo Marianna Scoccia ha spostato, con un emendamento all’Allegato 3 della Legge Regionale 06/2023, 20.000 € dal Comune di Roccacasale (evento Borgo di Fate) al Comune del Carciofo. Tale politica autoreferenziale è da arginare. La politica è l’arte del bene comune (approfondimento qui).
Per quanto riguarda la sanità, le politiche abruzzesi di Fratelli D’Italia e co. hanno prodotto una vera emergenza sanità, le politiche sanitarie by Marsilio hanno prodotto liste di attesa per visite specialistiche che superano abbondantemente i 12 mesi, il ricorso alle visite mediche private abbraccia quasi la metà del totale e tante persone in difficoltà economica rinunciano a curarsi. I presidi sanitari di montagna mancano. È in atto una dura vertenza sindacale, con annessa occupazione dell’ASL1, per inefficienza delle scelte del centrodestra abruzzese.
Le giustizie non sono finite, per non appesantire la lettura ci si ferma qui. Dalla tristezza delle ingiustizie può nascere una rabbia buona che vada a ribaltare i pronostici elettorali abruzzesi. Chi vivrà vedrà!