Abruzzo: il Civismo, FI E FDI sperperano soldi pubblici per le feste e aumentano le tasse

Il governo regionale abruzzese di centrodestra ha recentemente deciso di aumentare le imposte (IRPEF) con l’obiettivo di fare fronte al pesante debito accumulato dalla sanità regionale. Una scelta che getta luce su una gestione economica che ha visto il governo dell’Abruzzo perdere il controllo su un settore fondamentale per la collettività. Ma, se l’aumento delle tasse colpisce i cittadini abruzzesi, c’è un aspetto che non può passare inosservato: il comportamento delle consigliere regionali peligne del centrodestra, in particolare Marianna Scoccia, Mariassunta Rossi e Antonietta La Porta, che hanno dimostrato una sorprendente leggerezza nella gestione delle risorse pubbliche.

L’aumento delle tasse in Abruzzo: una beffa per i cittadini e un’incredibile leggerezza nella gestione della sanità regionale

La situazione sanitaria in Abruzzo è da tempo in crisi, eppure, il governo regionale non è stato in grado di sanare in maniera definitiva i conti della sanità, una delle voci più ingenti del bilancio regionale. Questo debito, purtroppo, è il frutto di anni di una gestione poco oculata, a tratti irresponsabile, delle risorse, con una continua crescita delle spese senza la corretta pianificazione e la supervisione necessaria.

Ma ciò che lascia ancor più perplessi è il comportamento delle consigliere regionali Marianna Scoccia, Mariassunta Rossi e Antonietta La Porta, figure di spicco del centrodestra abruzzese che sembrano aver preferito concentrarsi su attività che poco hanno a che fare con la gestione del debito sanitario. Se da un lato il governo regionale intende imporre sacrifici fiscali ai cittadini abruzzesi, dall’altro queste stesse consigliere hanno contribuito a sperperare risorse pubbliche in eventi e feste di paese, progetti e iniziative che, seppur importanti dal punto di vista sociale, non giustificano la spesa in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando.

La contraddizione è evidente: da un lato l’aumento delle tasse, giustificato dalla necessità di sanare i debiti accumulati dalla sanità, dall’altro la spesa in eventi pubblici che non solo non contribuiscono a risolvere il problema ma rischiano di accentuarlo. Milioni di fondi pubblici elargiti a pioggia seguendo le regole del cosiddetto amichettismo. È bene ricordare sia i 40.000 € stanziati, grazie anche al supporto politico di Antonietta La Porta, al Villaggio di Harry Potter organizzato a Pratola Peligna, sia la quantità spropositata di soldi pubblici utilizzata dalla Scoccia (in modo autoreferenziale) per eventi spot.

Le consiglieri Scoccia, Rossi e La Porta, con il loro comportamento, non solo non hanno fornito soluzioni concrete alla crisi finanziaria della sanità abruzzese, ma hanno anche dimostrato una mancanza di responsabilità nei confronti dei cittadini, i quali si trovano ora a pagare il prezzo di una gestione che appare miope e distante dalle reali necessità del territorio.

A “cucire” la bocca alla Rossi e a La Porta è, probabilmente, la modalità (surroga) che ha permesso loro di accedere all’assise regionale. Marsilio ha dichiarato che i consiglieri che voteranno contro la manovra economica, che appunto farà lievitare le imposte regionali, sarà tagliato fuori dalla maggioranza. Quindi, pur di salvaguardare la ricca indennità regionale, sia La Porta che la Rossi potrebbero non dichiarate nulla sull’innalzamento delle imposte. È tempo che la politica regionale faccia un serio esame di coscienza e si concentri sulle vere priorità per l’Abruzzo.

I cittadini e le cittadine del Centro Abruzzo scendano in piazza contro le scelte politiche delle tre consigliere peligne

La manifestazione ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni locali sull’esigenza di rivedere le politiche fiscali e redistribuire le risorse in modo più equo. La Valle Peligna, infatti, è una delle aree più colpite dalla crisi economica, con una disoccupazione che resta alta e una qualità dei servizi pubblici che fatica a stare al passo con le necessità della popolazione.

Il messaggio della manifestazione deve essere chiaro: meno sprechi pubblici per eventi e feste che non contribuiscono alla crescita del territorio e più attenzione alla sostenibilità delle politiche fiscali. I manifestanti chiedano alla Regione di concentrarsi su un’efficace gestione delle risorse pubbliche, piuttosto che gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini.

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