ABRUZZO: COSTI RISERVA GOLE DI SAN VENANZIO

Riserva Naturale Gole di San Venanzio

La manutenzione ordinaria della Riserva Naturale Gole di San Venanzio, situata in Abruzzo nel Comune di Raiano (AQ), nell’anno 2022 è costata ai contribuenti abruzzesi 12.567 €. Tale cifra è scritta nero su bianco nella risposta del Comune di Raiano all’accesso civico generalizzato da me presentato.

La gestione della Riserva Gole di San Venanzio all’ATI Ambiente e/è Sviluppo

L’ATI Ambiente e/è Sviluppo è il soggetto affidatario del servizio di gestione della Riserva Naturale Gole di San Venanzio. Tale ATI indica quali sono le risorse finalizzate alla manutenzione ordinaria della Riserva abruzzese.

L’ 8 settembre 2023 ho inoltrato al Comune di Raiano un accesso civico generalizzato avente ad oggetto “i fondi pubblici impiegati dal Comune di Raiano per garantire la manutenzione e la pulizia del percorso Le Terre dei peligni del tratto di sua competenza (anni di riferimento 2022 e 2023)“.

In altri termini, la mia richiesta di trasparenza era indirizzati per portare alla luce quanti soldi pubblici l’Ente elargisce per manutenere, e quindi rendere attrattivo turisticamente, il percorso Le Terre dei peligni. Il Comune di Raiano ha dato riscontro all’accesso civico e questo dato lo scriverò più avanti. E poiché il Percorso attraversa la Riserva raianese, l’ATI ha comunicato all’Amministrazione anche il costo della manutenzione ordinaria della Riserva in senso lato.

Entrando nel merito, l’ATI dichiara che la somma di fondo ordinario della Riserva Naturale Regionale “Gole di San Venanzio” relativa all’anno 2022 è stata pari a 12.567 €. L’ente gestore continua scrivendo che ” per il 2023 la somma sarà definita al termine dell’annualità e con ogni probabilità risulterà analoga“.

Il costo pubblico ordinario del Percorso Le Terre dei peligni raianese

La Coordinatrice dell’ATI, Dott.ssa Silvia Di Paolo, per quanto riguardo i costi pubblici ordinari del tratto raianese del Percorso Le Terre dei peligni, ricadente all’interno della Riserva delle gole, scrive che “per il tratto di sentiero in oggetto, in considerazione della brevità della parte ricadente in Riserva, in termini di proporzionalità si ritiene di aver impegnato circa 700 €”. Si segnale che il percorso di competenza è oggi una ippovia“.

Quindi, come si deduce dalla risposta della Dott.ssa Silvia Di Paolo, il Comune di Raiano elargisce pochi soldi per il Percorso naturalistico. Più precisamente, la governante di Ambiente e/è Sviluppo non indirizza risorse maggiori al Percorso. Così facendo, Le Terre dei peligni non avrà mai margini di crescita turistica.

E non è soddisfacente la giustificazione della Coordinatrice dell’ATI sull’eseguità dei soldi pubblici destinati al Percorso. In altre parole, la Di Paolo sostiene “appare ovvio che la manutenzione dell’area di declina per priorità e che, ad ogni buon conto, ciascun sentiero è oggetto di intervento con frequenze diversificate a seconda delle direttrici“.

Un volatile bellissimo scorto all’interno del Percorso Le Terre dei Peligni

E’ utile ricorda che il Percorso Le Terre dei Peligni è costato ai Comuni di Pratola Peligna, Corfinio, Raiano, Prezza, Vittorito e Roccacasale 221.499,30 € . Ergo: ogni Comune singolarmente ha investito 36 mila € per la realizzazione del percorso. (approfondimento qui).

Le Amministrazioni locali potrebbero organizzare la materia turismo all’interno di un nuovo ambito territoriali per gestire in forma associata l’informazione e l’accoglienza turistica, definendo congiuntamente le azioni di promozione. Lo strumento ideale sarebbe la convenzione tra i Comuni per la gestione associata dell’accoglienza e dell’informazione turistica. Collegato all’Ambito, sarebbe auspicabile la costituzione di un Osservatorio sui flussi turistici montani e pedemontani (approfondimento qui).

Il Comune, in futuro, potrebbe prevedere una voce specifica di bilancio per monitorare il costo della manutenzione de “Le Terre dei Peligni”. La scelta politica di attenzionare il Percorso naturalistico come semplice appendice della Riserva Gole di San Venanzio ne svilisce il valore turistico/ambientale.

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